Se le emissioni di gas serra non verranno ridotte in modo significativo, entro il 2300 le temperature globali raggiungeranno dei livelli mai registrati in 50 milioni di anni.
Le emissioni di gas serra potrebbero portare ad un cambiamento climatico che la Terra non ha mai visto negli ultimi 50 milioni di anni.
Esperti tedeschi e statunitensi hanno analizzato minuscoli fossili nei carotaggi effettuati sul fondale marino così da ricostruire la storia climatica della Terra fino all’epoca dei dinosauri.
Durante questo periodo durato 66 milioni di anni, il pianeta ha visto quattro stati climatici distinti, che gli scienziati hanno definito Hothouse, Warmhouse, Coolhouse e Icehouse.
Questi importanti stati climatici, sono persistiti per milioni di anni, e all’interno di ognuno di essi il clima mostra variazioni ritmiche corrispondenti ai cambiamenti dell’orbita terrestre intorno al sole.
Negli ultimi 3 milioni di anni, il clima della Terra è stato Icehouse (Gelo) caratterizzato dall’alternanza di periodi glaciali e interglaciali.
L’uomo moderno si è evoluto durante questo periodo, ma le emissioni di gas serra e altre attività umane stanno ora portando il pianeta verso gli stati climatici di Warmhouse (riscaldamento globale) e Hothouse (riscaldamento/effetto serra) che non si vedevano dall’epoca dell’Eocene, terminata circa 34 milioni di anni fa.
Durante i primi anni dell’Eocene, non esistevano le calotte polari e le temperature medie globali erano dai 9° ai 14° C più alte di oggi.
Cambiamento climatico mai visto in 50 milioni di anni
Secondo le proiezioni dell’Intergovernmental Panel on Climate Change sul cambiamento climatico per il 2300, proseguendo sullo stesso scenario di emissioni porteranno la temperatura globale a un livello che il pianeta non ha visto in 50 milioni di anni”, ha scritto James Zachos, professore di scienze terrestri e planetarie e coautore dello studio.
Zachos e colleghi hanno creato una “curva di riferimento climatica” denominata CENOGRID, che mappa i cambiamenti della temperatura globale nel passato, nel presente e include varie previsioni per il futuro basate sui livelli di emissioni.
“Da lungo tempo è noto che i cicli glaciali-interglaciali sono scanditi dai cambiamenti dell’orbita terrestre, che alterano la quantità di energia solare che raggiunge la superficie terrestre, e gli astronomi hanno calcolato queste variazioni orbitali indietro nel tempo”.
“Ora che siamo riusciti a catturare la variabilità climatica naturale, possiamo vedere che il riscaldamento antropogenico previsto sarà largamente maggiore”. (Fonte: Daily Mail).