CHERNOBYL (UCRAINA), 25 APR -Centinaia di operai ucraini sono al lavoro per costruire il nuovo sarcofago del reattore numero 4 della centrale atomica di Cernobyl, teatro del peggior incidente nucleare della storia. Dovranno costruire una gabbia di 30mila tonnellate per imprigionare l'inferno.
A 26 anni dalla catastrofe, il presidente ucraino Viktor Ianukovich celebrera' simbolicamente domani l'avvio dei lavori per la costruzione dell'immenso arco della nuova struttura di confinamento. Sovrastera' il vecchio sarcofago e pericolante costruito nel 1986, subito dopo il disastro in condizioni drammatiche per seppellire il reattore.
Ventisei anni dopo,un esercito di operai ucraini selezionati per erigere la nuova struttura opera in un contesto decisamente diverso. La minaccia radioattiva e' chiaramente diminuita. Agiranno inoltre protetti dalle disposizioni del principio ''Alara'' (As low as reasonably Achievable) in vigore nell'industria nucleare per proteggere il personale dalla radioattivita' e la contaminazione atmosferica,ßspiega il consorzio francese ' Novarka', formato dalle societa' Bouygues e Vinci eß incaricato della costruzione della nuova struttura.
''Mille operai ucraini saranno all'opera simultaneamente nei momenti diß massima attivita' '', ma in tutto saranno circa 2.000 poiche' le squadre si alterneranno con 15 giorni di presenza continua sul sito e 15 giorni di risposo. Gli operai sono gia' stati reclutati, ma ''su un cantiere di tali dimensioni e durata, le assunzioni sono permanenti '', sottolinea la societa' Vinci. I lavori cominciati nel 2009 con le attivita' preliminari dovrebbero concludersi nel 2015. ''La costruzione della nuova struttura di protezione e' la priorita' assoluta'', spiega Julia Marusich, del Chernobyl International Department. ''Non sara' un semplice ombrello, ma un complesso impianto tecnologico che consentira' di smantellare la struttura esistente'', afferma.
Il sito della centrale maledetta, appare come un vasto cantiere ed i preparativi sono in corso per la cerimonia di domani, simbolicamente celebrataß nel giorno anniversario dell'incidente del 26 aprile 1986. La cerimonia riguarda l'inizio dei lavori per il montaggio dell'arco, un'impresa che e' stata pero' preceduta da interventi per ripulire, risanare e finalizzare il cantiere della zona di montaggio, precisa Marusich. E' stata inoltra preparata Chernobyl City, per l'alloggio degli operai in ''appartamenti internamente decontaminarti e rimessi a nuovo'', sottolinea il consorzio.
Il cantiere appare faraonico. L'arco misurera' 108 metri di altezza per 162 metri di lunghezza e 257 metri di larghezza, dimensioni tali da poter ricoprire la statua della liberta' in altezza o uno stadio per 80mila spettatori. E c'e' anche un po' d'Italia nell'impianto. Novarka ha infatti attribuito a Cimolai la fabbricazione della struttura primaria dell'arco.
Per ridurre l'esposizione degli operai e addetti ai lavori, la struttura di metallo, che da sola pesa 23mila tonnellate pari a tre volte la Torre Eiffel, sara' assemblata ad ovest del reattore, nella zona decontaminata di montaggio. Solo dopo verra'ß fatta scivolare su rotaie fino al sarcofago esistente. L'arco totalmente attrezzato pesera' 30mila tonnellate e avra' una durata di vita di 100 anni. Per realizzarla, il personale al lavoro nella zona di montaggio sara' naturalmente attrezzato di tute, maschere, guanti e dosimetri personali per misurare l'esposizione alla radiazioni. Per i lavori piu' pericolosi, in particolare nelle zone vicine al sarcofago, il personale operara' protetto di schermi di cemento o piombo.
Le attivita' saranno sorvegliate da 50 persone esclusivamente addette alla radioprotezione. E per ridurre ulteriormente i rischi ed i tempi sul sito, tutti gli elementi della struttura sono probabilmente assemblati in una zona esterna con il piu' altop numero possibile di attrezzature previste (elettromagnetiche, cavi,…). Obiettivo principale della nuova struttura e' confinare le materie radioattive e proteggere l'attuale sarcofago dalle aggressioni climatiche. Ma dispone anche di attrezzature e impianti per le future operazioni per lo smantellamento del reattore numero quattro. In condizioni che dovrebbero limitare la massimo gli interventi umani.
Il disastro di Cernobyl e' considerato il piu' grave incidente nella storia dell'energia nucleare. ''Putroppo – si rammarica Marusich – il problema di Cernobyl non sara' risolto dalla nostra generazione. Il nostro compito e' di mantenere la situazione sotto controllo''.