ROMA – Il disastro di Chernobyl ''continua a fare vittime. Nel 2011 ancora 2.400 paesi contaminati''. A pochi giorni dall'anniversario del gravissimo disastro di Fukushima, Legambiente richiama l'attenzione sulla grave situazione in cui versano ancora le aree contaminate nei pressi di Chernobyl, teatro della sciagura nucleare del 1986. Secondo un dossier dell'associazione ambientalista, infatti, nel 2011 sono circa 2.400 (2.370 dei quali abitati da 1.140.000 abitanti, tra cui 220.000 bambini) i paesi e i villaggi contaminati.
L'ambulatorio mobile (progetto realizzato da Legambiente) ha esaminato complessivamente 28.462 pazienti, dal 2007 al 2011, riscontrando varie patologie tra le quali iperplasia e calcinosi, e ha evidenziato come gli effetti delle radiazioni continuino a colpire il sistema immunitario delle popolazioni contaminate e a far crescere le patologie, soprattutto quelle tumorali. ''Nonostante cio' – scrive Legambiente – la Bielorussia ha stipulato un accordo con la Russia per la costruzione di una nuova centrale nucleare, a nord del paese e esattamente nella provincia di Ostrovets al confine con la Lituania''.
''La situazione in Bielorussia dopo la tragedia di Chernobyl – spiega Angelo Gentili, coordinatore nazionale di Legambiente Solidarieta' – continua a essere sempre molto grave mentre l' interesse e il sostegno della comunita' internazionale nei confronti delle vittime e' molto diminuito.
Eppure ci sono quasi 7 milioni di persone, che vivono in zone contaminate della Bielorussia, Russia e Ucraina, costrette ancora oggi a nutrirsi con cibo fortemente radioattivo e a pagare le conseguenze di questa situazione sono soprattutto i piu' piccoli''.
Per questo Legambiente continua a portare avanti il Progetto Rugiada, nato nel '94: un programma di accoglienza per dare un aiuto concreto ai bambini colpiti dalle radiazioni.