I “colletti verdi”: quando l’ecologia diventa un mestiere

Pubblicato il 9 Giugno 2011 - 12:57 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Per salvare il pianeta arrivano i “colletti verdi”, ovvero coloro che si guadagnano da vivere attraverso lavori ecologicamente corretti contribuendo al risanamento della Terra sempre più inquinata. Negli Usa sono in crescita ogni anno dal 1976, anno in cui i “colletti verdi” ebbero un vero e proprio boom. In Italia sono circa 900 mila e tra 10 anni ne sono previsti circa un milione e mezzo. Sono più le donne, 61,7%.

Ma quali sono questi lavori verdi? C’è l’art director verde, colui che sceglie le campagne di comunicazione per dare un’immagine ecologica ai prodotti. C’è anche l’assicuratore ambientale, specializzato in ecopolizze come l’Rc inquinamento. L’avvocato ambientale invece si occupa di diritto di conservazione e tutela dell’ambiente, il certificatore energetico invece controlla le procedure necessarie per la compravendita di immobili “verdi”.

Altri lavori “verdi” sono poi svolti dall’ecochef che organizza la cucina con menù e materie prime controllate e certificate, l’ecocool hunter che scopre “tendenze verdi”, l’ecoauditor che controlla che i processi produttivi delle aziende rispettino le norme, l’ecoblogger cura e gestisce per conto di aziende un blog scientifico-ambientalista.

Non solo. L’ecobrand manager è il responsabile della progettazione di linee di prodotti sostenibili, l’ecodiplomatico rappresenta le istituzioni nelle politiche di ratifica dei trattati internazionali. Addirittura c’è l’ecoparrucchiere che utilizza solo prodotti ambientalmente corretti. L’esperto del riciclo che commercializza prodotti di riciclaggio, il pedologo, esperto conoscitore del suolo e il restauratore di giardini che riprogetta aree verdi.