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Derattizzazione Montecristo, polemica.Legambiente: “Colpa di Berlusconi”

di luiss_smorgana |1 Febbraio 2012 14:35

L'isola di Montecristo

ROMA – Legambiente Arcipelago Toscano interviene sulla polemica per la derattizzazione “aerea” della mitica isola di Montecristo, contro cui hanno dichiarato guerra la Lav (Lega antivivisezione animali) e il Pdl. In un comunicato spiega i retroscena delle proteste: il progetto è stato approvato dal governo Berlusconi.

“L’attacco a scoppio ritardato portato dalla Lav e da altre associazioni animaliste al progetto di eradicazione dei ratti a Montecristo, nell’Arcipelago Toscano, fa seguito alla polemica di una piccola associazione anti-parco elbana che accusa l’Ente Parco di voler avvelenare terra e mare della protettissima isola con decine di tonnellate di veleno (poi rivelatesi 1,6 kg di principio attivo) è finito in un’nterpellanza del Pdl in Parlamento. Si tratta di una cosa assurda dal punto di vista scientifico, ma chiarissima nei suoi risvolti politici: la solita canizza degli antiparco che stavolta ha trovato il sostegno di associazioni animaliste”, scrive Legambiente.

“Infatti il Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano nella vicenda gioca un ruolo abbastanza defilato, anche se di convinto sostegno. Il progetto di eradicazione fa parte del “Life Montecristo 2010”, del quale sono beneficiari Ministero delle politiche agricole e Corpo forestale dello Stato, ed è stato approvato dalla Commissione europea nel 2009, è in corso di realizzazione ed ha come obiettivo quello del ripristino di habitat e specie nella Riserva naturale statale dell’Isola di Montecristo ed a Pianosa, attività svolte insieme al Parco Nazionale, all’Ispra ed alla Nemo srl. L’iniziativa è finanziata anche da Regione Toscana e provincia di Livorno. Tra gli interventi di ripristino ambientale c’è anche l’radicazione del ratto da Montecristo, responsabile del crollo riproduttivo di specie di uccelli marini rari e tutelati a livello europeo e nazionale, come le berte. Gli interventi sono stati promossi e sollecitati dall’International union for conservation of nature (Iucn), che raggruppa a livello internazionale il mondo dei parchi e della salvaguardia della natura, e, nel caso dell’Arcipelago Toscano, sono stati approvati e finanziati da Commissione europea e dai ministeri dell’ambiente e della salute al tempo del governo Berlusconi, quindi è molto strano che il Pdl faccia un’interrogazione contro un progetto approvato da suoi ministri. Proprio per consentire gli interventi nelle aree protette destinati alla salvaguardia di specie selvatiche, oggetto di misure di salvaguardia internazionali, dove sono particolarmente minacciate dai ratti, il ministero della salute ha addirittura modificato la sua ordinanza del 14 gennaio 2010, articolo 1 comma 6, riguardante le norme sul divieto di utilizzo e detenzione di esche e bocconi avvelenati”, prosegue.

Poi aggiunge: “L’aggiornamento normativo venne adottato proprio per consentire l’eradicazione dei ratti da Montecristo. E’ incredibile che chi critica il progetto faccia spesso parte delle stesse forze politiche che lo hanno approvato quando governavano. Si tratta di un’azione abbastanza nuova (anche se già sperimentata) per l’Italia ma non certo per il resto del mondo. Ma le critiche locali, come dicono fonti dello stesso ministero, non hanno ragione di essere perché si tratta di un intervento che viene attuato in una Riserva naturale statale (quale è Montecristo dal 1971) per salvaguardare specie selvatiche che sono protette a livello internazionale, particolarmente minacciate dai ratti che hanno invaso l’isola per colpa dell’uomo. Anche le richieste di coinvolgimento da parte degli enti locali sembrano fuori luogo, visto che in una Riserva dello Stato questo tipo di interventi è disciplinato dall’ordinanza del 14 gennaio 2010 del ministero della salute. l progetto di Montecristo ha solidissime basi scientifiche, visto che operazioni simili, anche con lancio di esche avvelenate con gli elicotteri, sono state svolte con successo in molte isole del pianeta. I ratti sono stati eradicati da due grandi associazioni ambientaliste, Royal society for protection of birds (Rspb) e Nature Conservancy, dall’atollo di Palmyra e da due isole dichiarate siti del patrimonio mondiale: Enderbury e Birnie e dalla neo-iscritta Phoenix Islands Protected Area a Kiribati e da Henderson Island del gruppo di Pitcairn, un territorio britannico d’oltremare”.

E ancora: “L’esche per i ratti sono state diffuse sia a mano che, come a Montecristo, con gli elicotteri. Dopo aver completato il progetto su Palmyra si è passai alla Kiribati World Heritage Site-Phoenix Islands Protected Area per eradicare i ratti introdotti ad Enderbury e Birnie, due delle otto isole che formano l’Area marina protetta insulare più grande del mondo, un Patrimonio mondiale dell’Unesco che ospita più di 200 specie di coralli, 500 di pesci, 18 di mammiferi marini 44 di uccelli tra cui decine di migliaia di uccelli marini nidificanti che sono a rischio per l’invasione dei ratti. Poi è toccato alle Samoa ed alla destinazione finale è stata enderson Island, un sito patrimonio mondiale del gruppo delle isole Pitcairn. Nel novembre 20011 la Convention on biological diversity dell’Onu ed il Biodiversity conservation group dell’Iucn (che ha come simbolo proprio un ratto) , hanno firmato un accordo aggiuntivo per la messa in opera dello Strategic Plan for Biodiversity 2011-2020 riguardante le specie aliene invasive che ricosce le specie alloctone invasive come «Una minaccia importante che pesa sulla biodiversità ed i servizi ecosistemici» e sottolinea che bisogna realizzare l’Obiettivo 9 di Aichi per la biodiversità: “Entro il 2020, le specie aliene invasive e le vie di introduzione sono identificate e classificate per priorità, le specie prioritarie sono controllate o eradicate e sono in atto misure per gestire le vie di penetrazione, al fine di impedire l’introduzione e l’installazione di queste specie”»”.

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