Dl Ambiente: ok della Camera. Lega di traverso sui bioshopper

ROMA – Dalla Camera arriva il via libera al decreto Ambiente che ora dovra' ritornare a Palazzo Madama, dove sara' blindato, ed essere approvato entro il 26 marzo. Dopo le 'sofferte' modifiche al testo in commissione Ambiente, e la fiducia incassata ieri sera dal governo, un Ordine del giorno della Lega sui bioshopper ha pero' provocato qualche ''imbarazzo'' al ministro dell'Ambiente Corrado Clini, in Aula per il voto finale, dal momento che si chiede al governo di andare in una direzione diversa da quella indicata dall'Europa sulla biodegradabilita'.

Tre gli articoli di cui si compone il decreto: il primo per far fronte alla situazione di criticita' nella gestione dei rifiuti della Campania; il secondo sui bioshopper; il terzo sui materiali di riporto. I nodi principali, di un provvedimento che da pochi sembra esser digerito (in primis parlamentari campani sia del Pdl che del Pd, oltre che del sindaco Luigi De Magistris), riguardano pero' essenzialmente due aspetti. Innanzitutto il trasferimento fuori regione dei rifiuti campani, che potra' avvenire soltanto con ''l'intesa della singola regione interessata'' (art.1 comma 2-bis), un problema per molti deputati e non un'agevolazione. Non per il ministro dell'Ambiente secondo cui questo decreto ''ancora una volta aiuta la Campania e la accompagnera' nella normalita'''.

In secondo luogo, la proroga di sei mesi per l'emanazione di un decreto interministeriale, tra Ambiente e Sviluppo economico, sui parametri di biodegradabilita' e compostabilita' dei sacchetti, armonizzati in base alle indicazioni Ue. Uno slittamento che sposta dal 31 luglio al 31 dicembre 2012 (tempo entro cui il decreto deve essere pronto) il divieto di commercializzazione per tutti quei sacchetti che non rispettano la norma Ue ('13432'), cioe' i criteri di biodegradabilita'.

Le sanzioni, che potranno arrivare fino a 100.000 euro, scatteranno dal 31 dicembre del 2013 in poi. Ora pero' l'Odg della Lega sui bioshopper, su cui il governo e' stato battuto – rivela Clini – ''personalmente crea qualche imbarazzo perche' cerca di stabilire criteri di biodegradabilita' diversi da quelli Ue''.

Nello specifico sui rifiuti in Campania si parla anche di realizzazione di impianti per la frazione organica, ampliamento dei compiti e prolungamento del mandato dei commissari straordinari regionali, oltre il differimento al 31 dicembre 2013 del termine per l'aumento all'8% della capacita' ricettiva degli impianti di compostaggio nazionali. Viene anticipata al 31 dicembre 2012 il termine per l'elaborazione, da parte del ministero dell'ambiente, di un Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti.

Inoltre salta il termovalorizzatore di Santa Maria La Fossa; il termovalorizzatore di Acerra non deve piu' esser acquistato dalla regione; e viene indicato un impianto di recupero e smaltimento dei rifiuti nel territorio del comune di Giugliano. L'articolo 3 chiarisce che i materiali di riporto sono esclusi dall'applicazione della normativa sui rifiuti. Per garantire posizioni lineari con l'Europa, viene inserita una norma in cui si conferma che nel piu' ampio concetto di ''terreno, suolo e sottosuolo'' deve ricomprendersi anche la matrice ambientale ''materiale di riporto''. Infine, si rinvia ad un successivo provvedimento sulla definizione della caratteristica di pericolosita' dei rifiuti.

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