ROMA – Numerose sono le prove che dimostrano ''il carattere permanente e invasivo'' e ''senza dubbio intenso e disturbante'' delle molestie provocate agli abitanti di Cesano (comune in provincia di Roma) dalle emissioni elettromagnetiche di Radio Vaticana. Come provato e' il ''ruolo svolto dai due imputati che pur responsabili delle emissioni della Radio non ne dismisero la produzione''.
Questa la motivazione con la quale la Corte di Cassazione, lo scorso febbraio, ha confermato la prescrizione per la condanna a 10 giorni di reclusione, sentenza emessa dalla Corte d'Appello di Roma, per il cardinale Roberto Tucci, direttore della Radio per alcuni anni. Mentre nei confronti dell'altro imputato, Pasquale Borgomeo, non si e' proceduto perche' morto nel frattempo. La Quinta Sezione Penale, pero', ha anche confermato il diritto al risarcimento danni (la cui entita' viene stabilita in Corte d'Appello) per gli abitanti che vivono attorno all'impianto radiofonico. Scrive infatti la Quinta Sezione penale, sentenza n.23262, che la Corte d'Appello ''attraverso una ricognizione che eccede volutamente i confini temporali della contestazione penale, per meglio significare con il criterio del ''prima'' del ''durante'' e del ''dopo'' il carattere permanente e invasivo delle molestie, ha richiamato circostanze oggettive suscettibili di provare il carattere indubitabile, intenso e disturbante delle emissioni di onde,registrate per la loro intensita' e rivelate oggettivamente da risonanze le piu' insolite e insospettabili in ordinari strumenti del vivere quotidiano diventati (in connessione con la intensita' delle immissioni moleste), anomali e incontrollabili apparecchi di ricezione e amplificazione''.
E la consapevolezza degli imputati della situazione e' stata accertata anche da ''documenti relativi alla eccezionale potenza degli impianti di trasmissione'' oltre che dalle ''pubbliche manifestazioni di disagio portate da singoli cittadini o da associazioni di cittadini''.