Erosione, a nulla servono i milioni per gli interventi: così spariscono le coste italiane

ROMA – Le spiagge italiane stanno sparendo, quelle laziali soprattutto. Colpa dell’erosione marina che divora le coste, sottolinea il Corriere della Sera. Per difenderle sono stati spesi 320 milioni di euro solo negli ultimi dieci anni. Ma non bastano. La denuncia arriva dai Verdi.

A dieci settimane dall’apertura della stagione dei bagni, il calcolo è spaventoso: tra gennaio e febbraio sarebbero spariti diversi chilometri di costa. Numerosi gli impianti balneari danneggiati, con la linea della battigia arretrata un po’ pvuneque, da Sperlonga a Fregene, da Anzio a Nettuno, fino a Ostia.

“Servono opere urgenti di ripascimento”, hanno detto allarmati i sindaci di Sabaudia, Maurizio Lucci, di Santa Marinello, Roberto Bacheca, e di Cerveteri, Gino Cogli. La Regione ha quindi stanziato 120 milioni di euro. Insieme alle polemiche.

“Con l’arrivo di questo fondo promesso dalla giunta Polverini, la cifra spesa negli ultimi dieci anni per la tutela delle spiagge sale a 320 milioni di euro”, ha detto il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli. Secondo l’ambientalista attorno al ripascimento c’è “un vero e proprio business, una tassa sulla sabbia: i gestori dei lidi chiedono ai contribuenti di finanziare la ricostruzione degli arenili per garantire le loro attività economiche private. Così i bagnanti finiscono per pagare due volte l’accesso al mare: una prima con il biglietto. E una seconda come tassa allo Stato. In questo caso buttata via. Come la sabbia”.

Sta succedendo alla foce del Tevere, sul cui fondale si stanno ammucchiando tonnellate di rena e detriti che impediscono alle barche la navigazione. I consiglieri regionali di Sinistra e Libertà Luigi Nieri e Filiberto Zaratti hanno sollecitano un intervento di dragaggio. Ma uno dei battelli che si potrebbe utilizzare è ancorato da oltre un anno in una darsena di Fiumara grande, dove si sta innalzando il muro di sabbia sommersa.

Così il dragaggio continua ad essere fatto con le ruspe, con il conseguente moltiplicarsi delle spese: 5 milioni di euro dal 2006, oltre a un milione e 200 mila euro per l’acquisto del battello e circa 100 mila euro all’anno per la sua manutenzione.

[gmap]

Gestione cookie