Etna, il vulcano sta scivolando verso il mare. Ingv: “Nessun pericolo”

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Etna, il vulcano sta scivolando verso il mare. Ingv: “Nessun pericolo”

ROMA – Il vulcano Etna sta lentamente scivolando verso il mare.

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Lo rivela lo studio Gravitational sliding of the Mt. Etna massif along a sloping basement coordinato della britannica Open University e pubblicato sul Bulletin of Volcanology. Il vulcano si sta spostando in media 14 millimetri all’anno. Sebbene questo fenomeno sia diffuso e ben noto, questa è la prima volta che viene osservato direttamente: grazie a più di 100 stazioni GPS sparse ai lati dell’Etna, sono stati registrati gli spostamenti negli ultimi 11 anni.

Il movimento riguarderebbe solo il fianco destro del vulcano siciliano e si tratterebbe di un movimento lentissimo, relativo solo agli strati più superficiali del sottosuolo, dicono gli scienziati – ma la situazione andrà tenuta sotto stretto controllo perché potrebbe comportare un forte aumento dei rischi legati all’attività del vulcano stesso.

Eruzioni di vario grado e tipi avvengono ogni pochi anni sull’Etna, ed è fondamentale che gli scienziati possano fare letture accurate di ciò che sta accadendo e quando. Ma non c’è motivo di preoccupazione immediato, dicono i ricercatori, anche se ulteriori studi dettagliati saranno necessari per assicurarsi di non essere colti di sorpresa da eruzioni, frane o tsunami.

“Se tra 10 anni il tasso di movimento dovesse essere raddoppiato, sarebbe un avvertimento”, ha detto il capo ricercatore John Murray sottolineando: “Se dovesse dimezzarsi, direi che non c’è nulla di cui preoccuparsi.”

Lo studio, osserva Eugenio Privitera, direttore dell’Osservatorio Etneo dell’Ingv, presenta una valutazione di pericolosità eccessiva che “non ha sufficienti evidenze a supporto”. Sono “diverse – prosegue – le perplessità in merito: la prima è che se tutto il vulcano scivolasse, si manifesterebbero tutta una serie di fenomeni, che noi nelle nostre continue osservazioni non abbiamo visto; la seconda è che, se si fosse manifestato un tale fenomeno, le attuali tecniche di rilevamento radar satellitare (InSAR, Interferometric Synthetic Aperture Radar), che permettono di misurare con estrema precisione lo spostamento della superficie del vulcano, lo avrebbero certamente registrato; infine le osservazioni fatte sul posto dagli autori dello studio sono piuttosto sporadiche, al ritmo di una l’anno e solo su un fianco del vulcano, quello orientale, mentre nello studio si parla del movimento di tutto il vulcano”.

Privitera osserva infine che “secondo le nostre osservazioni solo il fianco orientale del vulcano si muove verso il mare, inoltre le valutazioni fatte da questo studio sulla pericolosità dell’Etna non presentano sufficienti evidenze a supporto. Quasi tutti i vulcani costieri hanno questi movimenti, ma sono movimenti lentissimi, che possono comportare rischi di sfiancamento ovvero di crollo di una parte importante del vulcano, ma non ci sono elementi per parlare di eventi imminenti”.

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