ROMA – Ci sono voluti 12 anni ma la decisione è di quelle che non lascia spazio a dubbi. Il ministero dell’Ambiente ha bocciato il progetto di ampliamento dell’aeroporto di Fiumicino presentato da Enac e Adr, perché ritenuto incompatibile con la riserva naturale sulla quale dovrebbe sorgere. Ma Adr fa sapere che da tempo “è allo studio con Enac un progetto di sviluppo sostenibile con l’obiettivo di coniugare la necessità di aumentare la capacità del traffico aereo sul Leonardo da Vinci al profondo rispetto dell’ambiente”.
Il ministro Costa: “Ennesima speculazione”
Il no del Ministero intanto è salutato con entusiasmo dal Comitato FuoriPista e da diversi consiglieri regionali e di Fiumicino, oltre che dal sindaco Esternino Montino. E soprattutto dal ministro Sergio Costa: “Abbiamo fermato l’ampliamento dell’aeroporto di Fiumicino. Sarebbe stata l’ennesima speculazione di cemento in un territorio già martoriato. Per me questa è una vittoria”.
Le prime cartografie con il progetto di Aeroporti di Roma di un vero e proprio secondo aeroporto che, estendendosi su 1.300 ettari a nord di quello attuale, di fatto lo raddoppierebbe risalgono appunto a 12 anni fa. Ma il Masterplan 2030 dell’aeroporto di Fiumicino era stato presentato da Enac/AdR il 31 marzo 2017 per ottenere la Valutazione di Impatto Ambientale (Via) dal Ministero.
Impatto sulla Riserva del litorale romano
Che puntuale, è arrivata. “L’idea dell’ampliamento dell’aeroporto di Fiumicino andava a impattare una parte della Riserva del litorale romano, nonché avrebbe comportato molti espropri per decine di famiglie, solo per aumentare il sedime aeroportuale – ha spiegato il ministro dell’Ambiente -. Con il parere negativo della commissione Via-Vas si mette fine ad un’altalena che va avanti da troppo tempo per Fiumicino. C’è stato un continuo contatto con i cittadini per arrivare a questo punto, un lavoro sinergico che ha portato a questo risultato”.
Ma una quarta pista si può fare
Ma il sindaco Montino sottolinea che “la Commissione lascia tuttavia aperta la possibilità della realizzazione di una quarta pista riconoscendo la necessità di uno sviluppo dell’hub di Fiumicino. Questo sviluppo, però, non può essere incompatibile con l’ecosistema” e “a scapito della Riserva Naturale del Litorale Romano”.
Il Masterplan 2030 avrebbe dovuto costituire la prima metà del raddoppio con una nuova pista, la quarta, una nuova aerostazione, parcheggi, stazione ferroviaria, vincoli autostradali, il tutto ricadente nella Riserva Naturale statale del Litorale Romano. (fonte Ansa)