Fulmini a ciel sereno, cosa sono e quali le zone a rischio

Fulmini a ciel sereno
Fulmini a ciel sereno, cosa sono e quali le zone a rischio

ROMA – Nel campo meteorologico si parla di fulmini a ciel sereno quando si tratta di fenomeni rari, ma neanche troppo. Non bisogna infatti sottovalutare i temporali “apparentemente” più distanti. Ecco il perché.

Come spiega Francesco Del Francia, meteorologo, su 3bmeteo, quasi tutti i fulmini nascono da una nube temporalesca e possono manifestarsi in vari modi: tra nube e suolo, tra nube e nube, tra nube e aria, oppure rimangono all’interno della stessa nuvola (intra-cloud). Non tutti i fulmini però si riproducono sotto la nube temporalesca. Alcuni percorrono anche 15-20 km orizzontalmente dalla base prima di cadere al suolo. In quest’ultimo caso si parla di fulmini positivi, ossia quella tipologia di scarica elettrica che parte dalla sommità della nube dirigendosi poi verso il suolo. Fenomeno che nasce soprattutto per per l’interazione tra gli umidi venti marini e le brezze di terra uniti all’influenza della componente orografica. E’ proprio quest’ultimo fenomeno che spiega il “fulmine a ciel sereno”, saette estremamente pericolose considerato che trasportano un’energia fino a 80 volte superiori rispetto ai classici fulmini a carica negativa.

Sempre secondo il meteorologo, sono quattro le aree sulla nostra Penisola maggiormente soggette a questo tipo di fenomeno. La zona intorno a Civitavecchia, la zona di Torre del Greco e Torre Annunziata, la striscia di terra tra Mottola e Castellaneta e infine la zona tra La Spezia e Viareggio. Zone in cui il fenomeno può avvenire tra le 3 e le 6 volte all’anno. (fonte 3bmeteo.com)

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