A Mosca per il caldo soffocante ed il fumo si muore il doppio di prima. Dalle autorità russe arrivano le prime ammissioni sulla criticità della situazione e, numeri alla mano, c’è poco da stare allegri. Secondo il capo del dipartimento sanitario dell’amministrazione della capitale, Andrei Seltovski, ”normalmente, a Mosca muoiono 360-380 persone al giorno, mentre attualmente sono circa 700″.
Seltovski ha riconosciuto anche che gli obitori cominciano ad essere quasi pieni: su 1500 posti disponibili, 1300 sono già occupati. Il funzionario, pur non scendendo nel dettaglio delle cifre ha riferito che sono aumentate le telefonate ai pronto soccorso (secondo il quotidiano Kommersant un record di 10.147 chiamate venerdì scorso, quasi il doppio del giorno precedente), nonché i ricoveri (del 20%). Rinviati negli ospedali anche tutti gli interventi non urgenti.
Il giornale di opposizione Novaia Gazeta, sostiene che le ambulanze lavorano praticamente in condizioni di guerra, senza impianti di condizionamento e con temperature interne che talvolta raggiungono i 50 gradi. ”Qualche volta i nostri dottori svengono”, scrive Novaia Gazeta citando un medico. ”La routine quotidiana è la cosa piu’ dura per noi. Nessuno dei centri medici ha acqua potabile per i team di emergenza. La acquistiamo noi stessi per rinfrescare i pazienti con i colpi di caldo”, confida lo stesso medico.