Gb. Attivisti contro ”fracking”, previste proteste e scontri con la polizia

Impianto di ''fracking''
Impianto di ”fracking”

LONDRA, GRAN BRETAGNA – La sfida e’ stata lanciata al premier David Cameron e ci saranno guai. Gli attivisti che da settimane sono accampati fuori dal sito di Balcombe, Sussex, Inghilterra del sud, al centro dello scontro sulla ricerca del gas di scisto con la controversa tecnica della fratturazione idraulica (‘fracking’), hanno annunciato un ”giorno di battaglia” per lunedi’ prossimo.

Centinaia di nuovi manifestanti stanno arrivando e si preparano a giorni di protesta e forse anche di scontri con le forze dell’ordine. La decisione di nuove manifestazioni e’ una chiara sfida alla linea del governo Cameron che sostiene apertamente l’utilizzo del ‘fracking’, che secondo gli ambientalisti invece causa forti danni al territorio. In un intervento, il primo ministro ha detto che il Paese non puo’ perdere l’opportunita’ di avere gas a prezzi ridotti. Cameron si e’ appellato al bene della nazione e le sue dichiarazioni erano state precedute da uno dei piani piu’ ambiziosi per offrire copiose agevolazioni sia alle compagnie che vogliono usare questa tecnica nel Regno che alle comunita’ locali che dovranno subire le conseguenze delle trivellazioni.

Poco importa agli attivisti se la societa’ Cuadrilla, quella che ha avviato le indagini esplorative a Balcombe, ha detto che molto probabilmente quel sito verra’ presto abbandonato per altri piu’ promettenti e che quindi non verra’ fatta alcuna operazione di ‘fracking’. Ormai questa e’ diventata una ‘guerra di principi’. Gli organizzatori delle proteste hanno detto che centinaia di manifestanti condurranno ”azioni di gruppo audaci e creative di disobbedienza civile” contro il pozzo in Sussex.

Gia’ nei giorni scorsi si erano verificati decine di arresti dopo che gli attivisti avevano tentato inutilmente di fermare l’entrata e uscita di veicoli dal cantiere. I leader dei movimenti ambientalisti dicono che non vogliono fare azioni violente, ma la polizia del Sussex si prepara al peggio e oltre ai 100 agenti gia’ presenti ne dislochera’ altre centinaia.

Intanto alcuni cittadini di Balcombe hanno inviato una lettera aperta ai manifestanti affinche’ le proteste non degenerino in violenza. Alle polemiche si e’ aggiunta anche la chiesa anglicana: la diocesi di Blackburn, nel nord Inghilterra, altra zona del Paese in cui sono state compiute trivellazioni, ha pubblicato un opuscolo per i fedeli in cui si dice che il ‘fracking’ minaccia la ”gloriosa creazione di Dio”.

La sfida e’ stata lanciata al premier David Cameron e ci saranno guai. Gli attivisti che da settimane sono accampati fuori dal sito di Balcombe, Sussex, Inghilterra del sud, al centro dello scontro sulla ricerca del gas di scisto con la controversa tecnica della fratturazione idraulica (‘fracking’), hanno annunciato un ”giorno di battaglia” per lunedi’ prossimo.

Centinaia di nuovi manifestanti stanno arrivando e si preparano a giorni di protesta e forse anche di scontri con le forze dell’ordine. La decisione di nuove manifestazioni e’ una chiara sfida alla linea del governo Cameron che sostiene apertamente l’utilizzo del ‘fracking’, che secondo gli ambientalisti invece causa forti danni al territorio. In un intervento, il primo ministro ha detto che il Paese non puo’ perdere l’opportunita’ di avere gas a prezzi ridotti. Cameron si e’ appellato al bene della nazione e le sue dichiarazioni erano state precedute da uno dei piani piu’ ambiziosi per offrire copiose agevolazioni sia alle compagnie che vogliono usare questa tecnica nel Regno che alle comunita’ locali che dovranno subire le conseguenze delle trivellazioni.

Poco importa agli attivisti se la societa’ Cuadrilla, quella che ha avviato le indagini esplorative a Balcombe, ha detto che molto probabilmente quel sito verra’ presto abbandonato per altri piu’ promettenti e che quindi non verra’ fatta alcuna operazione di ‘fracking’. Ormai questa e’ diventata una ‘guerra di principi’. Gli organizzatori delle proteste hanno detto che centinaia di manifestanti condurranno ”azioni di gruppo audaci e creative di disobbedienza civile” contro il pozzo in Sussex.

Gia’ nei giorni scorsi si erano verificati decine di arresti dopo che gli attivisti avevano tentato inutilmente di fermare l’entrata e uscita di veicoli dal cantiere. I leader dei movimenti ambientalisti dicono che non vogliono fare azioni violente, ma la polizia del Sussex si prepara al peggio e oltre ai 100 agenti gia’ presenti ne dislochera’ altre centinaia.

Intanto alcuni cittadini di Balcombe hanno inviato una lettera aperta ai manifestanti affinche’ le proteste non degenerino in violenza. Alle polemiche si e’ aggiunta anche la chiesa anglicana: la diocesi di Blackburn, nel nord Inghilterra, altra zona del Paese in cui sono state compiute trivellazioni, ha pubblicato un opuscolo per i fedeli in cui si dice che il ‘fracking’ minaccia la ”gloriosa creazione di Dio”.

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