Giappone, l’Istituto nazionale di vulcanologia: “Attese repliche anche forti”

ROMA – Il Giappone ”deve aspettarsi un numero molto molto elevato di repliche, con magnitudo alte, che potrebbero arrivare anche a 7.5”. Lo ha detto il ricercatore dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Alessio Piatanesi.

Questo, secondo l’esperto, dopo un sisma di magnitudo 9.0 (rivista contro la precedente stima di 8.8 e 8.9) di venerdì scorso, 11 marzo, alle 14,46 locali (le 6,46 in Italia) ”è uno scenario ‘normale”’ anche ”se non prevedibile”.

”Da venerdì mattina – ha riferito Piatanesi – ci sono state finora almeno altre 35 scosse di magnitudo superiore a 6.0 di cui una di 7.1 quarantacinque minuti dopo la scossa principale”. Sul fronte tsunami ”ne escluderei altri di così grande portata come quella di venerdì”, ha proseguito Piatanesi.

La punta massima è stata raggiunta, secondo l’esperto. A livello tecnico, infatti, lo sforzo concentrato nel tempo a livello di faglia ”si è scaricato in quella zona ma le zone vicine possono risentire di questo sforzo che si materializza nella sequenza di repliche che registriamo”.

La forza che si è sprigionata riguarda, ha detto l’esperto dell’Ingv, una superficie di 600 km di lunghezza per 200 km di larghezza con uno scorrimento fra queste due placche che in alcuni punti ha superato i 10 metri. Da qui uno scenario di ”tanti altri terremoti di magnitudo importanti” dopo quello principale.

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