Grande caldo, esperti: “Un grado in più significa dal 5 al 10% di piogge in meno”

Pubblicato il 17 Luglio 2010 - 15:36 OLTRE 6 MESI FA

Se il grande caldo di questi giorni diventerà la norma, come prevedono gli scienziati, gli effetti saranno devastanti in tutto il mondo. Lo afferma un rapporto del National Research Council americano, che per la prima volta ha quantificato le conseguenze di ogni grado di aumento, trovando ad esempio che uno solo in più provocherebbe dal 5 al 10% in meno di piogge in tutta l’area del Mediterraneo, Italia compresa.

La principale responsabile dell’aumento della temperatura media nei prossimi anni sarà la CO2 emessa dall’uomo, afferma il rapporto, e quella prodotta in questo secolo determinerà il clima anche per quelli a venire, visto che questa molecola persiste in atmosfera per millenni: ”E’ come se si sapesse che ogni chilo di torta che mangiamo non verrà mai più perso – spiega Susan Solomon, che ha coordinato il rapporto – ovviamente ci penseremmo due volte prima di mangiarne”.

Tra i dati principali elaborati dalla commissione di esperti cè proprio quello sulla pioggia: per ogni grado in più di temperatura media globale ci sarà una diminuzione dal 5 al 10% delle precipitazioni in Nord America, Mediterraneo e Africa meridionale, ma anche un aumento del 10% in tutto il mondo degli eventi violenti come le alluvioni. Le conseguenze saranno pesanti anche per l’agricoltura, con una diminuzione delle rese delle principali coltivazioni, come grano e mais, dal 5 al 15%, sempre per ogni grado di aumento.

In pericolo sono anche i fiumi: i principali corsi d’acqua mondiali, a partire dal Nilo, diminuiranno la loro portata del 5-10% negli Usa e in Europa meridionale, mentre in qualche caso la portata aumenterà ma solo a causa dello scioglimento dei ghiacciai che li alimentano, soprattutto in Asia. Brutte notizie anche per l’Artico, che già ora ha raggiunto i minimi termini per quanto riguarda l’estensione del ghiaccio: ogni grado in più di temperatura media globale porterà a una diminuzione dal 15 al 25% della quantità  di ghiaccio nelle stagioni estive.