Ilva, altri 5 indagati: anche il sindaco Ippazio Stefano e don Marco Gerardo

Pubblicato il 27 Novembre 2012 - 14:22 OLTRE 6 MESI FA
Ilva, altri 5 indagati: tra loro c’è il sindaco Ippazio Stefano e don Marco Gerardo (Lapresse)

TARANTO – Si allunga lista dei nomi iscritti al registro degli indagati in merito all’inchiesta sullIlva di Taranto: almeno cinque, oltre a quelle indicate nelle ordinanze di custodia cautelare eseguite lunedì. Tra questi ci sono un sacerdote, don Marco Gerardo, il segretario dell’ex arcivescovo di Taranto mons. Benigno Luigi Papa, e il sindaco di Taranto Ippazio Stefano.

Il sacerdote è accusato di false dichiarazioni al pubblico ministero in relazione ad una presunta tangente di 10mila euro che l’ex responsabile dei rapporti istituzionali dell’Ilva Girolamo Archinà, arrestato ieri, avrebbe consegnato al consulente del Tribunale nonché ex preside del Politecnico di Taranto Lorenzo Liberti per addomesticare una perizia sulle fonti di inquinamento. Archinà aveva riferito agli inquirenti che quella somma, prelevata da cassa aziendale, non era destinata a Liberti ma si trattava di una elargizione alla curia tarantina.

Il sindaco di Taranto è indagato per omissioni in atti d’ufficio in relazione alle prescrizioni a tutela dell’ambiente cittadino. La sua iscrizione nel registro degli indagati sarebbe un atto dovuto derivante da una denuncia del consigliere comunale, Filippo Condemi.

Dal canto suo il direttore dell’Arpa Puglia, Giorgio Assennato, respinge categoricamente l’ipotesi del gip di Taranto Patrizia Todisco. “Mai ricevuto pressioni da Vendola” per ammorbidire due anni fa una posizione intransigente sull’Ilva. Poi va al contrattacco. ”Chiederò al procuratore Sebastio di inviarmi un avviso di garanzia perché soltanto ricevendolo potrò difendere me stesso da un’accusa che francamente configura una qualche deontologica difficoltà”.

Un cronista gli suggerisce se non sia più semplice chiedere un incontro per chiarire ogni aspetto. ”Allora – aggiunge – scriverò al procuratore e lui potrà convocarmi, se opportuno. Ho estrema fiducia nella magistratura”.    Circa i rapporti con la Regione Puglia e con Nichi Vendola, Assennato – al quale l’anno scorso è stato rinnovato il mandato quinquennale di responsabile dell’Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell’ambiente – ribadisce che in passato c’è stato solo un contrasto ”sul fotovoltaico in ambito rurale che poi si è sanato nel senso che la Regione ha esattamente seguito i principi che erano nelle linee guida di Arpa Puglia”.