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Ilva a giugno non paga stipendi. Zanonato: “Bonificare senza blocco produzione”

di Daniela Lauria |30 Maggio 2013 11:07

Ilva a giugno non paga stipendi. Zanonato: “Bonificare senza bloccare produzione”

TARANTO – L’Ilva a giugno non paga gli stipendi: operai e sindacati temono per le mancate retribuzioni, i tarantini sperano nel risanamento ambientale, gli imprenditori dell’indotto auspicano che la bufera giudiziaria non mandi all’aria quel po’ di lavoro che cominciava a girare, sono tutti in stato di allerta. Dubbi e incertezze preoccupano su tutti i fronti. “La nostra fortuna è che abbiamo ancora un po’ di giorni a disposizione” osserva Marco Bentivogli, segretario nazionale della Fim Cisl. “Da qui al giorno degli stipendi – aggiunge Bentivogli – speriamo che venga trovata una soluzione in grado di stabilizzare l’Ilva”.

Fino a quando non si chiariranno quali sono le funzioni del commissario a cui sta pensando il governo, lo scenario dell’Ilva resta incerto. Nel giro di pochi giorni la città di Taranto ha assistito, nell’ordine, al sequestro per 8 miliardi disposto dal gip Patrizia Todisco a valere sui danni ambientali, alle dimissioni del Cda, compreso l’ad Enrico Bondi in carica da appena un mese, e al disimpegno dei direttori di area, dei capi area e dei capi reparto, ovvero l’intera linea di comando del siderurgico.

Il governo ha assicurato che la priorità è il mantenimento della continuità produttiva e dei posti di lavoro, circa 40.000 tra dipendenti diretti e indotto. Il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, ha confermato che il governo sta lavorando a un’ipotesi di commissariamento dell’azienda ma ha anche sottolineato che chi risana non deve essere chi ha inquinato. E che le risorse per l’attuazione dell’Aia (autorizzazione integrata ambientale) devono essere della società, ovvero di chi ha inquinato in questi anni.

Una soluzione potrebbe vedere la messa in campo di due soggetti diversi, uno con il compito di attuare il risanamento ambientale e l’altro con quello di assicurare la continuità produttiva. ”Ci sono ipotesi diverse – ha detto Zanonato – una è che chi risana non sia chi ha inquinato. E’ importante perché uno dei problemi è proprio la credibilità del risanatore di quell’area”. Dal punto di vista ambientale, infatti, ha ricordato Zanonato, ”ci sono problemi immensi” date le dimensioni dell’area di 70 ettari ”pari a 100 campi da calcio. La copertura che deve essere realizzata per evitare le polveri sparse è unica al mondo”. Zanonato ha detto che la soluzione arriverà “nei prossimi giorni sicuramente. La soluzione cui mira il governo – ha spiegato – tiene insieme l’assoluta necessità di bonificare senza bloccare la produzione”.

La situazione dell’Ilva ”è estremamente complicata” – ha aggiunto il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini – ma ”credo che verrà presa una decisione a breve, per assicurare la continuità dell’attività e assicurare i posti di lavoro dell’azienda e dell’indotto”. E se il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi ribadisce la necessità di ”salvare i posti di lavoro” e ”mantenere l’Italia nel novero dei grandi paesi industriali” i sindacati chiedono al Governo di fare tutto il possibile per salvare questo grande polo siderurgico.

Il leader Cisl, Raffaele Bonanni ha detto di aver chiesto al premier Letta di fare tutto ciò che è possibile spiegando che la Cisl ”lo sosterrà in ogni modo” mentre la Cgil ribadisce che ”la continuità produttiva e occupazionale dell’Ilva è la priorita”’.

Intanto mercoledì la questione Ilva è stata al centro di un incontro bilaterale tra Zanonato e il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani a margine del Consiglio competitività in corso a Bruxelles. Tajani ha ribadito il suo pieno sostegno all’azione del governo italiano ed ha illustrato le linee guida del piano acciaio che la Commissione si appresta a varare l’11 giugno prossimo. Un piano che creerà condizioni favorevoli per il rilancio della competitività del settore – e quindi anche dell’Ilva – facilitando l’utilizzo di fondi Ue per l’innovazione, la ricerca, il rispetto dell’ambiente e della salute dei lavoratori.

 

 

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