India, una miniera sulla “montagna sacra”: a rischio la tribù dell’Orissa

NEW DELHI – Un tribunale esaminerà da domani, 2 febbaraio, un ricorso del colosso minerario Vedanta Resources contro il divieto di estrarre bauxite in una regione dello stato orientale indiano dell’Orissa, dove vive una comunità tribale paragonata a quella dei ”Na’vi” del famoso film Avatar.

L’anno scorso gli indigeni ‘Dongria Kondh’ erano riusciti a fermare il progetto di una miniera sulla loro ”montagna sacra” grazie al clamore internazionale della loro protesta, ma adesso rischiano di nuovo di perdere le terre da cui dipende la loro sopravvivenza.

La società Vedanta, che fa capo al miliardario indiano Anil Agarwal, ha infatti chiesto all’Alta Corte dell’Orissa di revocare il divieto imposto dal ministero dell’Ambiente che lo scorso agosto aveva bloccato il megaprogetto ”perché in flagrante disprezzo per i diritti dei popoli tribali ”. Storica decisione che era stata salutata come una vittoria del ”popolo delle foreste” contro lo strapotere delle multinazionali.

Di recente Vedanta avrebbe chiesto al governo l’autorizzazione ad ingrandire la raffineria di alluminio che sorge ai piedi delle colline Nyamgiri e il ministro dell’Ambiente, Jairam Ramesh (che proprio ieri ha dato il via libera al contestatissimo megaprogetto dell’acciaieria Posco) non ha escluso che potrebbe ammorbidire la sua posizione per venire incontro alle esigenze dell’industria, ha detto oggi in un comunicato l’associazione Survival International.

”Noi non riteniamo ancora di aver vinto – aveva dichiarato pochi giorni fa un uomo dell’etnia Dongria all’Organizzazione non governativa (Ong) che si occupa della difesa delle popolazioni indigene – perché la miniera è stata fermata ma finche’ la fabbrica restera’ qui, un giorno il nostro popolo e la nostra terra potrebbero essere spazzati via”.

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