Isole Faroe, mattanza di “delfini pilota”: gli ambientalisti insorgono

Un banco di 236 piccoli cetacei della specie dei globicefali sono stati uccisi in maniera crudele, nonostante siano protetti, in una spiaggia delle isole danesi Faroe. La denuncia della cruenta strage di questi animali, detti anche delfini pilota, è stata diffusa dall’organizzazione ambientalista Sea Shepherd.

La mattanza, riferisce un comunicato dell’organizzazione che fornisce anche foto e video, è avvenuta nella cittadina di Klaksvik e ha riguardato i globicefali (in inglese: pilot whales) considerati protetti dalla ”Convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa” del 1979, la cosiddetta ”Convenzione di Berna” firmata anche dalla Danimarca.

Le immagini sono state riprese da un attivista della Sea Shepherd che è riuscito a spacciarsi per uno studente svedese di cinematografia. Il metodo di uccisione dei cetacei viene definito ”crudele” perché prevede lo spiaggiamento degli animali ed il taglio della spina dorsale con coltelli: la morte, sottolinea l’organizzazione ambientalista nella nota, è ”lenta ed estremamente dolorosa” e puo’ durare anche quattro minuti.

Le foto mostrano globicefali decapitati o sventrati e dall’attivista, Peter Hammarstedt, ha raccontato di aver visto ”piccoli estratti dal ventre della madre morta e lasciati a marcire sugli scogli”.

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