ROMA – Dal primo gennaio 2013 sarà vietato bere in 56 comuni del Lazio. Sì perché il 31 dicembre scadono tutte le possibili proroghe per le deroghe ai parametri sulle acque potabili stabiliti dalla legge. Colpa dell’arsenico, di cui le acque del Lazio sono ricche e in misura di poco minore dei floruri. L’unica regione che non è riuscita a ripristinare i valori è il Lazio, al quale sono state concesse tutte le proroghe possibili. In realtà era stata chiesta una terza deroga, che avrebbe esteso il tempo necessario a risolvere l’emergenza ad un tempo assurdo di 12 anni. Ma da Bruxelles hanno detto basta e per questo l’anno nuovo porterà meno acqua per tutti.
Legambiente parla di pesanti ordinanze che limiteranno drasticamente l’uso dell’acqua potabile: divieto di berla, usarla per lavarsi i denti e per l’industria alimentare in 56 comuni. D’altronde “le deroghe, inizialmente previste solo come misura transitoria, sono diventate purtroppo un espediente per non fare i necessari interventi di potabilizzazione – afferma Giorgio Zampetti, responsabile scientifico Legambiente – Dopo dieci anni dall’entrata in vigore della legge e a due dalla bocciatura dell’Unione Europea, in diverse regioni il problema è stato risolto, l’unica inadempiente è il Lazio”.
Se fossero confermati i valori delle ultime analisi dell’Arpa Lazio, aggiornate al dicembre 2012, secondo le elaborazioni di Legambiente in 43 Comuni dell’ATO 1 di Viterbo, sarebbero ben centoquarantuno i campioni che risulterebbero fuori norma per l’arsenico dal prossimo 1° gennaio 2013 e ben 48 i campioni fuori norma per i floruri.
La Regione Lazio aveva richiesto ed ottenuto dalla Comunità europea provvedimenti di deroga per il triennio 2010-2012 per una popolazione che, allo stato della richiesta, per l’arsenico interessava 788.312 abitanti in 86 comuni, afferenti alla provincia di Viterbo (294.306 abitanti, 54 comuni), Latina (283.642, 9 comuni) e Roma (210.364, 23 comuni); la deroga per il fluoro (valore di parametro previsto da D.Lgs. 31/2001: 1,5 milligrammi/litro, valore concesso in deroga: 2,5 milligrammi/litro) riguardava 461.539 abitanti totali in 78 comuni, in provincia di Viterbo (315.523 abitanti, 60 comuni), Latina (1.000, 1 comune) e Roma (145.016, 17 comuni).