Dalle colonne del quotidiano “Terra” l’associazione dichiara guerra alla scarsa attenzione del nostro pese in tema di politica energetica, criticando la scelta degli impianti a carbone (come quello di Civitavecchia): «Nonostante i vincoli internazionali, in Italia si continua si continua a proporre un ricorso crescente a questo tipo di energia».
Nel corso del 2008, sottolinea Legambiente, la Commissione nazionale si è espressa a favore dell’impianto E.On di Fiumesanto (Sassari) e di quello di Vado Ligure (Savona) di Terreno Power. Se realizzati, queste due centrali «emetterebbero in atmosfera altri 4,1 milioni di tonnellate di Co2. Se poi si aggiungono le centrali di Porto Tolle (Rovigo) e di Saline Joniche (Reggio Calabria), all’Italia questa politica energetica potrebbe costare “un raddoppio della Co2 con un aggravio di 38,8 milioni di tonnellate».