Roma assediata dallo smog e dal rumore: i dati di Legambiente

Pubblicato il 20 Marzo 2012 - 06:33 OLTRE 6 MESI FA

I relatori della conferenza di Legambiente

ROMA – La primavera in arrivo troverà Roma prigioniera di smog e rumore. Polveri fuorilegge due giorni su tre, con media giornaliera di 78 microgrammi per metro cubo (µg/m3) sabato 17 marzo e 75 µg/m3 venerdì 16, rispetto al limite giornaliero di 50 µg/m3 e ben 9,6 µg/m3 per la media giornaliera del benzene (riferito a un periodo di mediazione che è l’anno civile). Inquinamento acustico da record: sempre sopra i 70 decibel, tre giorni su tre ben oltre i limiti di legge, sia di giorno che di notte.

E’ questo il quadro che si evince dalle analisi compiute a Via Cavour, nel pieno centro di Roma, dal Treno Verde, la celebre campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane realizzata con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e con il contributo di Enel Green Power, presentati questa mattina nella conferenza stampa tenutasi nella carrozza conferenze del Treno Verde da Lorenzo Parlati, Presidente di Legambiente Lazio, Cristiana Avenali, Direttrice di Legambiente Lazio, Giorgio Zampetti, Responsabile Scientifico di Legambiente Nazionale, Luca Ricciardi, Responsabile Laboratorio mobile di RFI e da Lorenzo Radice, Responsabile Politiche Ambientali di Ferrovie dello Stato Italiane.

La campagna ha lo scopo di monitorare lo stato dell’inquinamento atmosferico e acustico nelle città italiane attraverso il monitoraggio del laboratorio mobile della Struttura Operativa “Laboratori di Prove e Misure” di RFI (Rete Ferroviaria Italiana) e di informare e sensibilizzare i cittadini sul consumo e risparmio energetico, utilizzo delle fonti rinnovabili nonché sulle buone pratiche messe in campo da moltissime città italiane ed europee verso la sostenibilità ambientale ed il conseguente miglioramento della qualità della vita.

Le analisi esposte sono il frutto delle 72 ore di monitoraggio effettuate dal laboratorio mobile di RFI (Rete Ferroviaria Italiana), posizionato in via Cavour in prossimità del civico n. 258, hanno anche evidenziato che nei tre giorni di monitoraggio, sono risultati sotto controllo i valori di biossido di zolfo, monossido di azoto, monossido di carbonio e ozono.

Anche l’Arpa Lazio conferma l’allarme smog per Roma: nella centralina di Corso Francia proprio venerdì scorso è stato esaurito il bonus di legge di 35 superamenti annuali della media giornaliera di PM10, a soli 77 giorni dall’inizio dell’anno. Nel Lazio, non va meglio a Frosinone, dove i superamenti sono già arrivati a 56 giorni, la città è settima nella black list italiana per numero di giorni di sforamento dei valori del PM10.

“Stop alle auto, alle polveri sottili e al rumore, la salute dei cittadini è sempre più a rischio mentre il Colosseo e i monumenti si sbriciolano -affermano Lorenzo Parlati e Cristiana Avenali, Presidente e Direttrice di Legambiente Lazio-. Nel 2011 Roma ha raddoppiato i giorni fuorilegge per le polveri sottili rispetto all’anno precedente e si appresta a fare lo stesso nel 2012. Nelle ore di punta del mattino su Via dei Fori Imperiali transita un flusso di ben 3.400 veicoli all’ora, mentre il Comune rimane immobile, sono scomparse le domeniche a piedi, così come le strade verdi, e il Colosseo che poteva essere pedonalizzato in pochi mesi ancora rimane uno spartitraffico. Pedonalizzazioni, estensione delle zone 30 e delle ZTL, più spazio alla ciclabilità e alla mobilità dolce: l’Amministrazione smetta con le promesse e i proclami e realizzi questi semplici interventi concreti. Il problema non riguarda solo Roma -continuano i due esponenti di Legambiente – . I 56 superamenti del limite del PM10 registrati a Frosinone a soli tre mesi dall’inizio dell’anno dimostrano quanto sia urgente in tutta la regione l’attuarsi di una politica integrata di mobilità sostenibile che includa tutto il territorio laziale in una rete virtuosa di interventi volti ad abbattere i livelli degli inquinanti atmosferici, tutelare la salute dei cittadini e preservare il patrimonio artistico”.

La città soffoca. Queste osservazioni si evidenziano anche dalle analisi compiute dall’equipaggio del Treno Verde che, con strumenti scientifici forniti da Con.Tec, una centralina portatile che consente di fare monitoraggi itineranti, ha effettuato un’ istantanea delle polveri sottili ad “altezza uomo”, camminando per le strade romane nelle giornate del 15 e del 16 marzo. Nella giornata del 15 marzo, dalle ore 17.00 alle 19.30, l’equipaggio del Treno Verde si è inoltrato nella zona tra Corso Trieste, Viale Somalia, Via Eritrea, Via Salaria e Viale Regina Margherita dove la media oraria di PM10 registrata, prossima alla soglia di legge, è stata di 49,03 mg/m3 con un 28,16 % costituito da PM2,5. La zona è assediata dalle auto, soffre la riapertura al traffico e trarrebbe un considerevole miglioramento dei livelli di inquinamento atmosferico se, al fine di favorire un sistema intermodale di trasporti più efficiente e sostenibile, fossero ripristinate le corsie preferenziali per potenziare il trasporto pubblico. Il 16 marzo, dalle 15.40 alle 17.40 i volontari di Legambiente si sono diretti nei dintorni di S. Giovanni in Laterano, Piazza Re di Roma, Appia Nuova. Anche qui “mal’aria”: media oraria di PM 10 52,105 mg/m3 registrata con un 30,77 % costituito da PM2,5.

Il PM2,5 consiste in un insieme di particelle con diametro decisamente minori rispetto al PM10 e ancora più pericolose per la salute umana, perché riescono a penetrare nel punto più profondo del polmone. A riguardo, la normativa italiana prevede l’obbligo di misura del PM2,5 ma non fissa alcun limite di riferimento, mentre a fissarlo è la direttiva europea 2008/50/CE che stabilisce come limite annuo, e non giornaliero, 20 mg/m3.

“E’ il Benzene a destare preoccupazione – dichiara Giorgio Zampetti, Responsabile Scientifico di Legambiente Nazionale -, che due giorni su tre supera la soglia di allarme per la salute umana, i valori registrati nella giornata di venerdì 16 marzo riportano valori quasi doppi rispetto al limite consentito. Ma l’allarme maggiore è sicuramente relativo alla concentrazione nell’aria delle polveri sottili (PM10), altamente dannose per la salute dell’uomo, che si sono dimostrate al di sopra della soglia di guardia. Le cause dell’inquinamento atmosferico sono chiare e conosciute da tempo, del resto, anche i dati emersi dal monitoraggio condotto dal Laboratorio mobile di RFI confermano uno dei problemi ambientali maggiori della città di Roma: la continua e disastrosa congestione di traffico veicolare. Considerando che le automobili e in generale il trasporto su gomma – conclude Zampetti-, sono i principali responsabili, capiamo quanto sia sempre più importante, nella capitale come in tutto il Paese, ridurre il numero di veicoli in circolazione, potenziando e investendo nel trasporto pubblico”.

“Nell’arco delle tre giornate di misurazione, per quanto riguarda l’inquinamento acustico, si sono avuti superamenti del limite consentito dalla legge, di oltre 20 dB – afferma Luca Ricciardi, Responsabile del Laboratorio mobile di RFI – in particolare nelle ore notturne. Il limite di decibel relativi alla Zonizzazione Acustica in cui ricade Via Cavour, ovvero la classe III, di 60 Leq per le ore diurne e di 50 Leq per quelle notturne, è stato costantemente superato rivelando un rischio consistente per la cittadinanza esposta. Relativamente a questi limiti, si sono registrati superamenti medi di circa 12dB nelle ore diurne e di circa 22 dB nelle ore notturne. Si tenga inoltre presente che il punto di misura era adiacente all’Istituto Tecnico Leonardo da Vinci per il quale nelle ore diurne il limite di legge si abbassa di ulteriori 10 dB. La situazione acustica risulta allarmante e sottostimata in moltissime città italiane, sarebbe pertanto auspicabile e urgente – sottolinea Ricciardi-, che le Amministrazioni provvedessero a studiare tutte le misure necessarie a raggiungere ed a mantenere i livelli di inquinamento acustico al di sotto dei valori limite”.

“I 350.000 viaggiatori che ogni giorno utilizzano i treni regionali di Trenitalia Lazio risparmiano all’ambiente, in un anno, circa 250.000 tonnellate di CO2 e 140 tonnellate di polveri sottili rispetto al viaggio in auto. Per l’area metropolitana di Roma ciò equivale a una riduzione nelle emissioni di CO2 di 700 kg e nelle emissioni di polveri sottili di 400 grammi per passeggero ogni anno. – Ha detto Lorenzo Radice, Responsabile Politiche Ambientali di FS Italiane- Le emissioni di gas serra relative ai trasporti in Italia, settore responsabile di circa un terzo delle emissioni totali, vedono il trasporto su ferro contribuire solo marginalmente (meno del 2% delle emissioni imputabili al settore dei trasporti derivano dal treno). Questo vantaggio della ferrovia, in Italia, è ancor più evidente che nel resto d’Europa grazie alla crescente elettrificazione della rete ferroviaria (oggi oltre il 72%, rispetto a una media europea del 52%). Alimentando con energia elettrica circa il 90% dei treni-, beneficiamo della composizione del mix medio nazionale utilizzato per la produzione di energia elettrica, che è già oggi per il 35% da fonti rinnovabili”. Nel 2010 Ferrovie dello Stato Italiane ha sottoscritto, assieme ad altre Ferrovie di tutto il mondo (43 imprese rappresentanti oltre il 60% del mercato ferroviario passeggeri), la dichiarazione “Mobilità e Trasporto Sostenibile” che recepisce i dieci principi del Global Compact delle Nazioni Unite. I firmatari – conclude Radice-, si propongono di diventare l’asse portante per un trasporto e una mobilità sostenibili e si impegnano a pianificare ed elaborare soluzioni innovative di trasporto con una valida, responsabile e corretta leadership”.