Liguria, boschi gratis ai privati: “Salvateli”. Bando entro l’estate

GENOVA – La Regione Liguria ha deciso di affidare i propri boschi ai privati: 7 mila ettari di querceti, castagneti, faggeti, abetaie, e pini marittimi, finora abbandonati a sé stessi, assegnati gratis a chi, oltre a sfruttarne le risorse, si obblighi a fare manutenzione. Il patrimonio boschivo ligure, tra i più rigogliosi in Italia, è ormai molto malato e nella morìa generale degli alberi, cresce il rischio frane e incendi. Per questo alla giunta ligure, capeggiata da Claudio Burlando, è venuta l’idea di un bando per l’assegnazione gratuita dei boschi a chiunque volesse prendersene cura: cooperative sociali, imprese agricole e forestali che da questa estate potranno sfruttare il bosco, il sottobosco, ma che avranno anche l’obbligo di fare manutenzione ad un patrimonio che si estende per decine di chilometri fra Francia e Toscana.

L’esperimento però di fatto ha creato una spaccatura nel fronte negli ambientalisti. La proposta ha infatti incassato il sì di Legambiente ma, contestualmente, una dura condanna da parte del Wwf che la considera una “privatizzazione ai fini di profitto di un patrimonio affidato alla mano pubblica”. Pubblico e privato, verga l’associazione ambientalista, “non possono coesistere visto che il primo tutela la biodiversità, i beni naturali, la difesa del suolo, la fruizione controllata da parte della collettività mentre il secondo è animato solo da esigenze di profitto”. Poco importa se la mano pubblica non è più in grado di curare adeguatamente i “suoi” boschi (basti ricordare le alluvioni del 2011 di Cinque Terre, Val di Vara e Genova), l’importante è non cedere alla logica del privato.

Il problema dei boschi liguri sta nel fatto che per la massima parte non sono più “originali”: sono stati tagliati dall’uomo intensamente e quindi non hanno più quell’equilibrio naturale che consentiva loro di autoregolarsi. L’indice di necro massa ovvero gli alberi morti è altissimo: 18,8 contro il 7,5 dell’Appennino e l’8,8 della media nazionale.

Il bando sarà pronto entro l’estate. L’assessore regionale Giovanni Barbagallo spiega: “Speriamo di dare un segnale ad altre amministrazioni e anche ai privati. Migliaia di ettari di bosco sono improduttivi, non fruibili e esposti al dissesto, perché un privato non dovrebbe trovare conveniente affidarli a chi li può gestire?”

A chiunque volesse partecipare, assicura Barbagallo, non verrà richiesto alcun canone. E se “non saranno proprio zero euro, per motivi fiscali – aggiunge – si tratterà di cifre simboliche. L’obiettivo non è fare cassa affittando i boschi, ma riqualificarli, rilanciare l’agricoltura e creare posti di lavoro”.

Gestione cookie