L’Italia sconfessa la green economy dell’Ue: passa al senato la mozione D’Alì

L’italia si rimangia l’impegno ecologista e dà uno schiaffo alla green economy intrapresa dall’Unione Europea. Mercoledì pomeriggio al Senato la maggioranza ha fatto passare la cosiddetta mozione D’Ali’ (di Pdl e Lega) che nega di fatto la necessità di un’azione forte contro il riscaldamento globale. Anche se la mozione è solo un atto di indirizzo del Parlamento nei confronti del governo, dal Senato attiva un segnale che sconfessa, almeno in parte, sia le posizioni dell’esecutivo che quelle espresse dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, davanti i grandi del Mondo durante il G8 dell’Aquila.

La mozione D’Alì, infatti, chiede che il governo si adoperi per una revisione degli accordi previsti dal pacchetto Ue su clima-energia, il ’20-20-20′, cosi’ chiamato perché’ si fissavano per il 2020 l’obiettivo della riduzione del 20% delle emissioni europee di Co2, e un aumento del 20% dell’efficienza energetica.

Nel testo, reperibile sul sito del Senato, si legge: “la mozione impegna il governo ad intervenire con urgenza presso la Commissione europea ed anticipatamente presso i Paesi partecipanti al G8 (eventualmente anche a quelli partecipanti al G8 + 5 e al G20) per segnalare come una parte consistente e sempre più crescente di scienziati studiosi del clima non creda che la causa principale del peraltro modesto riscaldamento dell’atmosfera terrestre al suolo finora osservato (compreso fra 0,7 e 0,8 °C) sia da attribuire prioritariamente ed esclusivamente all’anidride carbonica di emissione antropica”.

Secondo i senatori che hanno firmato la mozione, le “tesi catastrofiste basate sui contenuti dei rapporti Onu-Ipcc e di alcuni studiosi inglesi, alle quali gli altri governi si sono criticamente accodati condividendo l’analisi, oggi si rivelano errate e non sufficientemente supportati dal dato scientifico”.

Antonio D’ali’, senatore del Pdl e primo firmatario della mozione ha espresso soddisfazione, giudicando che ”l’approvazione in aula della mozione di maggioranza (Pdl-Lega) e di quella dell’Udc è un segnale positivo dell’attenzione che il Senato presta alle politiche ambientali con particolare riferimento ai cambiamenti climatici, all’accordo del 20-20-20 e all’investimento equilibrato sulle fonti di approvvigionamento energetico”.

Colpo di teatro di Rutelli. La discussione al Senato è stata caratterizzata dal ‘coup de theatre’ di Francesco Rutelli: il leader di Alleanza per l’ Italia ha presentato un testo interamente e letteralmente ricavato dal documento conclusivo del vertice G8 de L’Aquila. Né il governo, né la maggioranza se ne sono accorti: Laura Ravetto, sottosegretario per i rapporti col Parlamento, si è rimessa al voto dell’Aula, e si è dichiarata contraria a tre punti della mozione Rutelli. Intervenendo in Aula, Rutelli ha poi svelato la trappola, leggendo i paragrafi, varati in prima persona da Berlusconi nel summit con Obama e gli altri leader mondiali: tutti e tre i paragrafi precisamente trascritti nella sua mozione.

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