Lunedì 28 vertice Onu sul clima a Durban

ROMA, 26 NOV – Non sara' il vertice di Durban a chiudere l'accordo globale sul clima (le speranze sono riposte in Rio+20, l'anno in prossimo in occasione dei 20 anni dell'Earth summit del 1992 in Brasile). Ma l'appuntamento delle Nazioni Unite, che dal 28 novembre al 9 dicembre apre i battenti in Sud Africa, vede al centro dei negoziati il prolungamento del protocollo di Kyoto, l'unico trattato internazionale legalmente vincolante (per i Paesi che lo hanno sottoscritto) sul taglio delle emissioni.

Circa 200 governi, tra delegati e negoziatori, si incontreranno all'interno della cornice ufficiale della Convenzione quadro Onu sui cambiamenti climatici, l'Unfccc (United nations framework on climate change), per parlare di adattamento e mitigazione, cooperazione e trasferimento di tecnologia per i Paesi in via di Sviluppo, ma soprattutto del Fondo verde per il clima. Quella di Durban potrebbe poi essere l'ultima Conferenza delle parti (in breve Cop 17) con il protocollo di Kyoto ancora in piedi: il trattato completa il suo primo periodo di applicazione nel 2012; e le opzioni sono se prolungarne la durata o scivolare all'interno di un regime transitorio (si ipotizza fino al 2020). L'Italia si presenta con un nuovo ministro dell'Ambiente: Corrado Clini, esperto nei tavoli Onu, guarda alle relazioni tra Cina e Usa affermando che il nostro Paese e' in linea con la posizione Ue. Mentre per la commissaria europea al clima Connie Hedegaard si puo' pensare a ''una tabella di marcia per arrivare a un accordo globale vincolante per il 2020''.

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