Marea Nera. La Bp chiede aiuto a Kevin Costner: “Ha le macchine per pulire il mare”

Kevin Kostner

La Bp chiede aiuto a Kevin Costner: l’attore di “Robin Hood” possiede le  “centrifughe del mare” capaci di ripulire l’acqua nera di petrolio nel Golfo del Messico. La Bp è stata costretta ad ammettere, quindi, che è da Hollywood e in particolare dalle star che la fanno brillare che può arrivare il rimedio al più grave disastro ambientale della storia americana.

Sono stati proprio gli esperiti della società britannica a constatare, a due mesi dall’incidente alla piattaforma Deepwater Horizon e dopo tanti e tanti tentativi falliti, che i macchinari dell’attore sono, tra gli strumenti finora conosciuti, i più efficaci a ripulire l’acqua nera di petrolio e hanno piazzato un primo ordinativo per l’acquisto di 32 “centrifughe del mare”.

Si chiamano Ocean Therapy Solutions (OTS), e l’attore ha impiegato circa 15 anni e 20 milioni di dollari per farle mettere a punto. Hanno la capacità di aspirare l’acqua, centrifugarla, e separare al 99% le sostanze inquinanti, senza produrre ulteriore inquinamento. Il protagonista di ‘Waterworld’, che ha un fratello scienziato specializzato appunto in questo genere di tecnologie, finanziò a suo tempo il progetto che, 15 anni fa, sembrava avveniristico, ma che oggi pare essere il sistema più all’avanguardia per affrontare la marea nera.

“Se i miei macchinari fossero stati impiegati per il disastro della Exxon Valdez – ha detto Kevin Costner, intervistato dalla Abc – il 90 per cento di quel petrolio sarebbe stato pulito in una settimana”. Le sue macchine, infatti, hanno la capacità di separare il petrolio dall’acqua e possono filtrare fino a 750 litri di acqua al minuto. Significa che possono ‘estrarre’ dalla marea nera del Golfo del Messico fino a 2mila barili di petrolio al giorno.

Dopo averle sottoposte all’attenzione della BP in un test a New Orleans, ora Costner ha ricevuto l’ordinativo più grande che mai sia stato commissionato alla sua Costner Industries, che produce appunto le OTS. “Abbiamo verificato che questo tipo di tecnologia funziona – – ha detto il capo dell’ufficio operativo della BP, Doug Suttles – e oggi abbiamo proceduto con il primo, significativo ordine di acquisto di 32 OTS”.

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