Maltempo. Niente tregua, allerta fiumi e rischio valanghe

Pubblicato il 27 Dicembre 2009 - 10:59| Aggiornato il 7 Dicembre 2011 OLTRE 6 MESI FA
Dopo la neve e il gelo è arrivata la pioggia: niente tregua neanche a Natale, anzi per i prossimi giorni le previsioni danno ancora temporali e precipitazioni sparse in tutta Italia. La pioggia ha piegato Liguria, Toscana e parte dell’Emilia Romagna e del Friuli Venezia Giulia, con decine di frane che hanno bloccato strade e ferrovie e diversi fiumi che hanno rotto gli argini, esondando e provocando allagamenti di intere zone.
E sono proprio le piene di fiumi e torrenti, assieme al rischio di valanghe che è elevato su tutto l’arco alpino, a preoccupare in queste ore gli esperti del Dipartimento della Protezione civile, che stanno monitorando la situazione in stretto contatto con le autorità locali. Purtroppo però c’è da registrare una vittima, un ragazzino tedesco di 12 anni, travolto da una slavina nella zona di Solda in Alto Adige mentre stava sciando insieme a un fratello e a un conoscente; quest’ ultimo è ricoverato in gravi condizioni. In val di Fassa un altra valanga è costata la vita a due escursionisti e quattro soccorritori, intervenuti per aiutarli.Le situazioni più gravi causate dalla pioggia si sono verificate in Liguria – nello spezzino, dove il fiume Magra è straripato costringendo centinaia di cittadini ad abbandonare le proprie abitazioni – e in Toscana, nelle province di Lucca e Pisa, dove il fiume Serchio è esondato in più punti. Vigili del fuoco, volontari della Protezione civile e tecnici hanno lavorato tutta la notte per ripristinare gli argini, pompare via l’acqua e assistere le oltre 500 persone che sono state evacuate dalle proprie abitazioni. A causa di una frana è stata anche interrotta la linea ferroviaria Porrettana, che collega Pistoia con Bologna.

Il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, ha annunciato che chiederà lo stato d’emergenza al prossimo Consiglio dei ministri e il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso – dopo esser stato costantemente informato sulla situazione – ha rivelato che il governo dichiarerà lo stato di emergenza per le zone colpite dalle piogge di questi giorni nella prima riunione utile del Consiglio dei Ministri.Anche la Regione Emilia Romagna avanzerà la richiesta di stato di emergenza, visto che sulla regione sono caduti, negli ultimi 6 giorni, 450-550 millimetri d’acqua, il 40% della pioggia che in media cade ogni anno sulla regione. A preoccupare sono ancora una volta i fiumi: in piena ci sono il Panaro – 400 sono state evacuate da Bombarto di Modena – e il Secchia. È rientrata invece l’emergenza in Friuli Venezia Giulia, dove il Tagliamento e l’Isonzo sono saliti fino al livello di guardia.

In montagna è il rischio valanghe a tenere alta l’attenzione degli esperti. L’innalzamento delle temperature dopo le abbondanti nevicate dei giorni scorsi ha infatti fatto salire il livello di allerta su tutto l’arco alpino, in particolare in Lombardia dove il rischio valanghe è molto elevato. Nelle prossime ore è previsto inoltre un generale abbassamento delle temperature e il ritorno delle nevicate sul centro-nord, al di sopra degli 800-1000 metri.Dopo aver colpito le regioni centrali e settentrionali del paese, il maltempo si è spostato a sud, colpendo prima la Sardegna e la Campania e successivamente il resto delle regioni meridionali dove a Natale, viste le temperature decisamente al di sopra della media, in molti hanno trascorso la giornata festiva in spiaggia. Per le prossime ore però gli esperti del Dipartimento della Protezione civile prevedono temporali che localmente saranno anche molto intensi e che dovrebbero esaurirsi entro domenica.