VENEZIA – Una schiera di paratoie mobili a scomparsa posizionate in tre punti strategici della laguna di Venezia per difendere la città dall’acqua alta. Questo è il Mose, Modulo sperimentale elettromeccanico, che è costato l’arresto al sindaco di Venezia, Giorgio Orsini, e una richiesta d’arresto per l’ex ministro Giancarlo Galan.
COS’E’ IL MOSE – Il Mose è costituito da un sistema di paratoie mobili a scomparsa che si trovano alle bocche del porto di venezia in tre punti: il porto di Lido, di Malamocco e di Chioggia. Il sistema è in grado di isolare temporaneamente la laguna, proteggendola da ondate di acqua alta fino a 3 metri e attualmente entra in funzione con maree superiori ai 110 centimetri.
Nel complesso la struttura è formata da 78 paratoie divise in 4 schiere: due schiere di rispettivamente 20 1 21 paratoie si trovano alla bocca di porto di Lido e sono collegate ad un’isola artificiale. Una schiera di 19 paratoie invece è situata alla bocca di porto di Malamocco e infine una schiera di 18 alla bocca di porto di Chioggia.
A COSA SERVE IL MOSE – L’obiettivo del Mose è quello di proteggere i centri abitati della laguna, da Venezia a Chioggia, dall’arrivo dell’acqua alta. Le città lagunari infatti si trovano sotto il livello del mare, e dal Novecento a oggi sono scese di altri 23 centimetri, con conseguenti allagamenti causati dalla maree. Allagamenti che causano non solo pesanti disagi ai cittadini, ma degradano le strutture urbane e architettoniche.
Il Mose, che può tenere al riparo la laguna da allagamenti con maree fino a 3 metri di altezza, servirà ad evitare il ripetersi di eventi catastrofici come quello del 4 novembre 1996, quando il livello dell’acqua alta raggiunse 194 centimetri e sommerse le città della laguna.
COME FUNZIONA IL MOSE – Il Mose è formato da paratoie mobili situate alle bocche del porto di Lido, di Chioggia e di Malamocco che in condizioni di marea normali giacciono sui fondali e sono completamente invisibili. Le paratoie rimangono sommerse e sono piene di acqua. Quando la marea si alza le paratoie vengono fatte riemergere immettendovi aria compressa per svuotarle dell’acqua. Le paratoie si sollevano e creano una barriera che argina la laguna e impedisce all’acqua di entrare.
Quando la marea cala, le paratoie vengono di nuovo riempite d’acqua e rientrano nella loro sede. Le bocche di porto restano chiuse in media tra le 4 e le 5 ore e la chiusura è decisa di volta in volta rispetto al tipo di marea e per garantire la navigazione in laguna. La chiusura contemporanea delle bocche infatti è prevista solo per maree di portata eccezionale, mentre negli altri casi le bocche vengono chiuse una per volta, dato che le paratoie sono indipendenti l’una dall’altra.
(Foto da Wikipedia)