Maltempo: neve al Nord, allagate l’Aquila e le zone del terremoto

La perturbazione che sta interessando l’Europa, con la neve e il gelo protagonisti da Londra a Ginevra, non ha concesso alcuna tregua all’Italia: piogge, temporali e nevicate abbondanti hanno provocato diversi disagi in buona parte delle regioni centro-settentrionali. E nelle zone dell’Aquila e della provincia colpite dal terremoto del 6 aprile, gli allagamenti e l’esondazione dei fiumi hanno costretto i vigili del fuoco ad evacuare oltre 200 persone. Una situazione che non migliorera’ nelle prossime ore, con gli esperti che prevedono ancora neve e pioggia sul centro-nord, mentre venerdi’ la perturbazione raggiungera’ anche le regioni meridionali con il rischio di nuovi problemi alla circolazione, allagamenti, smottamenti e frane.

”Abbiamo un paese impreparato a eventi che ciclicamente si ripetono” ha ribadito anche oggi il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli sottolineando che si cercano sempre ”risorse per l’emergenza, senza pensare alla fase che la precede, cioè alla prevenzione”. I disagi principali si sono registrati in Abruzzo, con le zone colpite dal terremoto invase dall’acqua. A L’Aquila diverse strade sono state chiuse e gli allagamenti hanno interessato anche le zone dove sono stati costruiti i nuovi alloggi. I fiumi Aterno e il Sangro sono esondati in diversi punti, costringendo i vigili del fuoco ad evacuare oltre duecento persone a San Vittorino e Cansatessa mentre ad Onna, il paese simbolo del terremoto in cui morirono 41 persone su 300 abitanti, sono stati rinforzati gli argini dell’Aterno per evitare che il fiume raggiunga il nuovo abitato.

A Morino invece i pompieri, che hanno fatto oltre 200 interventi nel corso della giornata, hanno soccorso i cittadini rimasti bloccati in un treno poco dopo la stazione e per fronteggiare l’emergenza il comando generale ha disposto l’invio di idrovore e personale dai comandi di Teramo, Pescara e Chieti. Il presidente della Regione Gianni Chiodi, che è in contatto con il capo della Protezione Civile, chiederà con ogni probabilità lo stato d’emergenza. In Basilicata, invece, si cerca un operaio disperso mentre faceva lavori ad apparati tecnologici sul monte Gaito. La zona è stata interessata da un’ondata di maltempo. Al nord è stata la neve a provocare i problemi maggiori. Fitte nevicate si sono infatti registrate fin dalle prime ore della mattina su Valle D’Aosta, Piemonte, parte della Lombardia e della Liguria.

Particolarmente colpite, ma senza grossi disagi per la circolazione, le autostrade Aosta-Monte Bianco e Torino-Savona, cosi’ come l’entroterra ligure e buona parte della provincia di Milano. Per quasi tutta la giornata sono stati inoltre interdetti ai mezzi pesanti sia il traforo del Bianco sia quello del Frejus, mentre è ancora chiuso il valico del colle della Maddalena, tra l’Italia e la Francia. Le forti nevicate hanno colpito anche l’Alto Adige e le Dolomiti bellunesi (a Cortina ci sono 20 centimetri di neve) e su tutto l’arco alpino, in considerazione delle previsioni per domani, resta alto il rischio di valanghe. La pioggia ha colpito anche il Veneto, che proprio oggi celebra un mese dall’alluvione che ha messo in ginocchio l’economia della regione: non si sono comunque registrati disagi particolari se non a Venezia dove l’acqua alta ha raggiunto i 111 centimetri sul medio mare.

Temporali anche su Umbria e Marche, dove è esondato nell’anconetano il fiume Esino provocando la chiusura della statale Ss76 ed è stato evacuato a scopo precauzionale un asilo vicino al torrente Nevole. Problemi legati ai fiumi anche nel Lazio: la situazione del Velino e del Liri è giudicata critica, in provincia di Rieti preoccupano i livelli del Turano e del Paglia, l’Aniene, in provincia di Roma, non riesce a scaricare perché il Tevere è in piena. Il livello del fiume che attraversa Roma viene monitorato costantemente e nella notte raggiungerà i 12 metri, un livello comunque inferiore a quello della piena del 2008.

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