La Norvegia trema per il rischio di una nuova marea nera. La compagnia petrolifera norvegese Statoil ha reso noto di aver evacuato una piattaforma nel mare del Nord dopo che variazioni di pressione nel pozzo hanno portato a una guasto in una delle due valvole che servono a prevenire le perdite.
Il gruppo ambientalista locale Bellona ha detto che la situazione è “molto critica” e ha messo in luce i continui rischi delle ricerche di petrolio e gas, dopo il disastro della piattaforma della British Petrol affondata nel Golfo del Messico, con la conseguente perdita di greggio.
“Non ci sono falle né danni, ha detto il portavoce della Statoil, Gisle Johnson. La situazione sulla piattaforma è stabile e stiamo pianificando ulteriori operazioni per normalizzarla”. Johnson ha aggiunto che l’evacuazione di circa 90 persone è stata causata da una “situazione di pressione instabile” in un pozzo nel giacimento di Gullfaks, il che vuol dire “troppa o troppo poca” pressione.
Per il leader dell’associazione ambientalista Bellona, Frederic Hauge, alla piattaforma Gullfaks c’è “una situazione nella quale c’è una pressione fuori controllo dal pozzo, una delle barriere è andata e una è rimasta. La pressione fuori controllo è una cosa molto seria e può provocare un grave incidente”. Per Hauge “la normativa in Norvegia può sembrare buona da fuori, ma nell’industria norvegese abbiamo un sacco di questioni di sicurezza”.