Centinaia di persone, tra i quali molti bagnanti e il sindaco di Montalto di Castro, Salvatore Carai, hanno formato una lunga catena umana sulla spiaggia di Marina di Montalto per protestare contro la realizzazione di una centrale nucleare a Pian de Gangani, dove era stato realizzato l’impianto dismesso dopo il referendum del 1987.
La manifestazione è stata organizzata da Legambiente. L’operazione catena umana è scattata non appena sulla spiaggia è risuonato il suono della sirena della goletta Verde che è transitata al largo della costa. I manifestanti hanno dapprima dato vita ad uno scenario post atomico sdraiandosi sulla spiaggia a braccia aperte, in mezzo in alcuni grandi bidoni gialli con il simbolo della radioattività.
”Siamo venuti a Montalto – hanno detto gli organizzatori – perché è qui, a quanto ci risulta, che dovrebbe essere costruito un nuovo impianto, con due reattori da 3300 MegaWatt complessivi. La centrale – hanno aggiunto – dovrebbe sorgere nell’area in cui sono stati bruciati 20 mila miliardi di vecchie lire per costruire un impianto che non è mai entrato in funzione”.
Inoltre ”la centrale nucleare mai nata di Montalto di Castro ci è costata 7 mila miliardi delle vecchie lire, senza contare il giro di mazzette che coinvolse imprese, partiti ed amministratori per altri 200 miliardi di lire grazie a un tacito accordo di un guadagno di circa il 2 per cento su ciascun appalto assegnato per la riconversione”, hanno dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, e Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio.
I responsabili di Legambiente hanno infine annunciato che terranno manifestazioni analoghe in tutti gli altri siti scelti per le centrali nucleari.