Fuga radioattiva e salute, l’oncologo: “I danni soprattutto alla tiroide”

ROMA – ”Gli eventuali effetti sanitari delle radiazioni ionizzanti in seguito all’incidente nucleare in Giappone dipendono dalle dosi e dalla durata dell’esplosione, e ci possono essere danni acuti e cronici. I danni acuti più importanti sono quelli a carico di tiroide, midollo osseo, pelle, intestino, polmone, organi riproduttivi e occhio, tutti i tessuti ultrasensibili che si riproducono rapidamente”. A spiegarlo è Umberto Tirelli, direttore del Dipartimento di oncologia medica dell’Istituto nazionale tumori di Aviano.

In particolare gli effetti sanitari acuti possono consistere ”in danni del midollo osseo fino alla aplasia dello stesso con infezioni, emorragie, eritemi cutanei fino all’ulcerazione – precisa l’oncologo – danno del cristallino con cataratta, danni dell’intestino e del polmone con infezioni intestinali e polmonari, sterilità per danno degli organi riproduttivi. Ovviamente tutto questo dipende da dosaggi e durata dell’esplosione e non sembra per ora il caso delle centrali nucleari giapponesi”.

Una misura preventiva è rappresentata dalla distribuzione di pillole di iodio non radioattivo, così come si sta facendo ora in Giappone con la popolazione a rischio. ”Queste pillole funzionano come uno scudo – conclude Tirelli – e servono per evitare che la tiroide venga attaccata dallo iodio radioattivo, che potrebbe provocare tumori della stessa. Questa ghiandola assorbe infatti le sostanze radioattive disperse nell’atmosfera, come iodio e cesio. Poco possono invece questi farmaci su tessuti più esposti come pelle, occhi o organi genitali”.

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