Nucleare, Scajola: “Da Celentano banalità prive di senso”

Adriano Celentano

«È difficile replicare razionalmente a un tale cumulo di banalità prive di senso». Claudio Scajola risponde ad Adriano Celentano che ieri 11 dicembre, spiega il ministro per lo Sviluppo economico, su Repubblica «mi ha accusato di voler distribuire la sofferenza di morte in base al censo: al Nord la morte istantanea causata dall’esplosione della centrale nucleare; al Sud, dove il governo secondo lui vorrebbe collocare il deposito delle scorie e invece nulla è stato ancora deciso, una morte lenta e sofferente come solo il cancro sa dare».

In una lettera a Repubblica, Scajola afferma che «le centrali nucleari non possono esplodere e sono tra le fonti di produzione elettrica più sicure. Il maggior disastro energetico subito dal nostro Paese – ricorda – è stato provocato dalla centrale idroelettrica del Vajont. Celentano vuole chiudere anche quelle?». Sul cancro, prosegue il ministro, «Umberto Veronesi ha affermato la necessità del nucleare per ridurre le centrali a gas, petrolio e carbone che emettono gas serra, questo certamente dannoso per l’ambiente e l’uomo».

«Celentano chiede alla Conferenza di Copenaghen misure decisive contro il cambiamento climatico – scrive Scajola – ma poi attacca violentemente il nucleare, ignorando che senza un aumento del nucleare non sarà possibile combattere seriamente il cambiamento climatico».

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