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Ostia, Roma. Squadre di agenti travestiti per prevenire abusi

di lgermini |27 Giugno 2010 16:58

Attenzione al signore al mare che in calzoncini e maglietta passeggia con noncuranza sulla spiaggia: potrebbe essere un vigile ”mascherato” incaricato di controllare che il galateo del mare venga rigorosamente rispettato, E’ la polizia di Ostia che si è attrezzata.

E per essere più efficace a garanzia del rispetto di diritti del bagnante – come pure dei suoi doveri – si mimetizza, si mette nei panni del turista, si organizza in un servizio mirato. «Abbiamo sempre dedicato la massima attenzione ai compiti d’istituto che riguardano anche l’arenile sottolinea il comandante del gruppo Roma 13 della polizia municipale, Angelo Moretti Adesso, attraverso l’organizzazione di una squadra specifica, cercheremo di essere capillarmente presenti lungo i diciotto chilometri di costa romana».

L’obiettivo è quello di far rispettare in tutti i suoi aspetti l’ordinanza balneare firmata dal sindaco, Gianni Alemanno. Sia per quanto riguarda le disposizioni generali che per gli obblighi dei concessionari. Per farlo i vigili urbani in pantaloncini e maglietta, come comuni bagnanti, circoleranno sul lungomare o direttamente sulle spiagge a caccia di inadempienze e in difesa dei frequentatori.

Tra le richieste di intervento che la sala operativa della polizia municipale registra più frequentemente dagli arenili c’è quella della presenza degli animali, il cui divieto è fissato nella lettera e dell’articolo 2: non si può «condurre o far permanere qualsiasi tipo di animale, anche se munito di guinzaglio o museruola, ivi compresi quelli utilizzati da fotografi o cineoperatori». Altre lagnanze frequenti vengono per colpa dei ”fissati” per i racchettoni e per il pallone: «è vietato compiere atti o giochi che possano costituire pericolo e arrecare molestie ai bagnanti».

Uno dei compiti più delicati per i vigili urbani è quello di controllare la presenza del marinaio di salvataggio. Il presidio dell’assistente bagnante è obbligatorio «ogni 100 metri o frazione di 100 metri di fronte mare». Solo nella pausa-pranzo è ammessa la sua assenza ma solo «per la durata massima di un’ora, nell’arco temporale compreso tra le 13,00 e le 15,00, informandone i bagnanti con mezzi idonei e inalberando la bandiera rossa di pericolo».

Nota dolente è anche il dilagare dei vu cumprà, la cui attività commerciale è espressamente vietata. «E’ un’invasione» lamentano bagnanti e gestori degli impianti. «Stiamo organizzando con le altre forze di polizia servizi mirati per il rispetto dell’ordinanza anti-borsoni» preannuncia Moretti.

I vigili urbani di Ostia – «ma anche gli altri ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria» osserva il comandante Moretti devono far osservare pure il rispetto del «libero e gratuito accesso e transito per il raggiungimento della battigia, anche al fine della balneazione».

Per ottenere la massima osservanza di questa prescrizione lungo tutta la costa dal Tevere sino al Chiarone, il Procuratore capo della Procura della Repubblica di Civitavecchia, Gianfranco Amendola, ha anticipato che nei prossimi giorni incontrerà i dirigenti di tutte le forze dell’ordine per sensibilizzarli verso la piena applicazione della norma.

«Sia ben chiaro osserva il contrammiraglio Pietro Maradei, comandante della Direzione Marittima di Roma, si tratta di un diritto chiaro: l’accesso per fare il bagno in mare è libero e non può certo essere condizionato dal cronometro in mano. Se il concessionario dello stabilimento ritiene che il bagnante limiti ad altri il principio del libero transito e della fluidità di eventuali operazioni di soccorso, deve rivolgersi alle forze dell’ordine e non può farsi giustizia da solo».

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