ROMA, 7 NOV – L’Artico senza ghiacci o meglio come potrebbe essere dopo la loro scomparsa, prevista per meta’ secolo. A dedicare uno speciale a quello che ormai viene definito come il ‘nuovo’ Polo nord, dal titolo esemplificativo ‘After the ice’, all’accelerazione che ha avuto la fusione dei ghiacci segnando a settembre 2011 un nuovo record (dopo quello del 2007), ci ha pensato la rivista ‘Nature’.
L’Artico, dove il ritmo dei cambiamenti climatici e’ piu’ veloce, copre circa il 5% della superficie del Pianeta. Con l’aumento delle temperature globali, il ghiaccio marino si restringe rapidamente durante il periodo estivo: dal 1979 (anno di inizio delle misurazioni satellitari) – si spiega sul magazine – ha perso il 12% ogni decennio, ma negli ultimi 5 anni si e’ assottigliato sempre di piu’ fino a diventare vulnerabile alle temperature piu’ calde.
Secondo le previsioni di alcuni modelli climatici il ghiaccio marino estivo sara’ in gran parte scomparso per la seconda meta’ del secolo, anche se il tasso attuale di fusione supera addirittura quello descritto dai modelli.
Tra le conseguenze di questa ‘apertura’ dei ghiacci ne vengono indicate alcune con implicazioni maggiori: ridisegnare le mappe geografiche dell’Artico e le nuove rotte dei trasporti marittimi; la collaborazione internazionale per uno sviluppo sostenibile per evitare danni all’ambiente (nuove regole per proteggere l’oceano Artico e tutelare la biodiversita’); garantire un futuro di pace in Artico (e’ gia’ iniziata la gara per rivendicare i fondali e i vasti giacimenti di idrocarburi); aiutare le popolazioni e gli Inuit ad adattarsi alla nuova situazione.