ROMA – Non solo il ghiacciaio Planpincieux sul Monte Bianco è a rischio crollo. Sono altri infatti i ghiacciai in Italia che per via del caldo eccessivo registrato in questa stagione estiva sono ora sorvegliati speciali a rischio crollo.
Dopo l’allerta lanciata dal sindaco di Courmayeur Stefano Miserocchi, a partire dal 26 settembre sarà attivato un sistema di monitoraggio radar per controllare l’evoluzione del ghiacciaio che rischia di crollare sulla Val Ferret. E intanto per la sera di mercoledì è previsto anche l’arrivo della neve sulla zona a rischio.
Il problema però non riguarda solo il monte Bianco. A rivelare la necessità di un monitoraggio dei ghiacciai italiani più a rischio è Fabrizio De Blasi, ricercatore dell’Istituto Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), che segue il progetto Ice Memory in cui insieme ad altri scienziati studia la storia e l’evoluzione dei ghiacciai italiani.
Ghiacciai italiani a rischio crollo
De Blasi ha spiegato all’AGI che quella del ghiacciaio Panpincieux è solo una delle notizie a cui “dobbiamo abituarci”: “Già nel corso dell’estate altri ghiacciai sommitali avevano dato segnali di cedimento e avevano dato luogo a eventi insoliti”.
Il ricercatore del Cnr ha poi aggiunto: “Non è assolutamente normale che quantità così importanti di ghiaccio, si parla di almeno 250 mila metri cubi, si muovano a quella velocità (50-60 centimetri al giorno). Il sindaco ha fatto bene a prendere questa misura preventiva” ha spiegato De Blasi. Il rischio concreto è quello di un distacco di una massa considerevole di ghiaccio, favorito anche dalla ripidità delle pareti del ghiacciaio.
De Blasi ha quindi sottolineato che normalmente i ghiacciai si ritirano con velocità di circa uno o due centimetri al giorno, ma qualcosa è cambiato: “In questo periodo dell’anno siamo abituati a misurare ritiri dei fronti dei ghiacciai, invece in questo caso stiamo verificando un avanzamento che però non è legato a precipitazioni nevose abbondanti. Sono diversi i ghiacciai tenuti sotto osservazione perché potrebbe subire crolli improvvisi”.
Il crollo dello Zermatt e gli altri sul Monte Rosa
Lo scorso luglio un crollo si un pezzo di ghiacciaio si è verificato sullo Zermatt, causando la liberazione di una grande quantità d’acqua che è poi scesa a valle provocando un’alluvione. Per De Blasi, questo è l’effetto del caldo insolito registrato anche ad alta quota: “In quel periodo sul Monte Rosa a 4500 metri di quota avevamo registrato 10 gradi centigradi alle otto di sera, è una temperatura talmente insolita che sciolse una grande quantità d’acqua in un ghiacciaio del Monte Bianco che formò un vero e proprio lago all’interno di una conca valliva dove invece normalmente c’era un nevaio molto grande”.
Ghiacciaio Planpinciuex: allerta e monitoraggio
La massa a rischio collasso si trova sulle Grandes Jorasses, lungo il versante italiano del massiccio del Monte Bianco. Un blocco di circa 250mila metri cubi di ghiaccio che potrebbe precipitare nella Val Ferret, dove si trova anche Courmayeur. Per questo motivo il sindaco ha disposto la chiusura della strada comunale della valle e convocato una riunione per il 25 settembre con coloro che vivono e lavorano nella zona interessata dal possibile crollo.
Inoltre a partire dal 26 settembre sarà attivato un radar per il monitoraggio del blocco di ghiaccio, con una tecnologia che è stata fornita dal Dipartimento programmazione, risorse idriche e territorio della Regione Valle d’Aosta, che opera in collaborazione con la Fondazione Montagna sicura.
Il radar potrà funzionare anche in condizioni di scarsa visibilità e integrerà l’attuale monitoraggio fotografico, che non è stato progettato per essere un sistema di allerta. Al momento viene infatti scattata una fotografia al giorno che consente, attraverso il raffronto con le immagini precedenti, di stimare il movimento giornaliero della massa, la cui velocità è aumentata negli ultimi giorni superando il mezzo metro.
Allerta neve sul Monte Bianco
E’ prevista per la serata di giovedì l’arrivo di una perturbazione che porterà una diminuzione delle temperature e una leggera nevicata sul massiccio del Monte Bianco, anche sul ghiacciaio di Planpincieux, che minaccia di crollare. Condizioni che potrebbero favorire il rallentamento della massa instabile. In base alle previsioni dell’ufficio meteo della Valle d’Aosta, nella zona cadrà qualche centimetro di neve fino a quota 2.200-2.300 metri.
(Fonte AGI e ANSA)