Nucleare, la Prestigiacomo: “E’ assolutamente sicuro, in Italia lo è da sempre”

Il nucleare oggi ”è assolutamente sicuro: l’incidente di Chernobyl è stato determinato da un errore umano che oggi non sarebbe possibile perchè le nuove tecnologie hanno superato questo tipo di problemi”. Lo ha detto il ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo, nel corso della trasmissione di Raidue Tg2.it.

”Nel 1987 l’Italia – ha detto Prestigiacomo – ha fatto una scelta spinta dall’emozione e dalla preoccupazione determinata dall’incidente di Chernobyl. Una scelta sbagliata perchè già allora le nostre centrali erano sicure. In ogni caso da quella data sono stati fatti passi avanti enormi sul fronte delle tecnologie e sono state superate 2-3 generazioni di nucleare”. Quindi oggi, ha ribadito Prestigiacomo, ”il nucleare è sicuro e la fiducia nel nucleare la testimonia il fatto che ci sono 58 centrali in costruzione in questo momento nei paesi più sviluppati del mondo”.

Inoltre, ha riferito ancora il ministro, negli ultimi 20 anni ”abbiamo avuto 441 centrali attive nel mondo e non si registrano incidenti significativi”. ”L’Italia – ha sottolineato Prestigiacomo – si prepara a rientrare nel nucleare utilizzando le più moderne tecnologie”. La responsabile dell’ambiente ha quindi evidenziato per il nostro paese un problema di sicurezza energetica con l’80% di energia importata dall’estero. ”Parte di questa energia paradossalmente è prodotta da centrali nucleari, però noi paghiamo l’energia il 30% in più. Quindi – ha concluso Prestigiacomo – la sfida del ritorno al nucleare, in un mix energetico che prevede anche le fonti rinnovabili, è una sfida di competitività e di crescita del nostro Paese”.

L’Italia ”può raggiungere l’obiettivo europeo del 17% di energia da fonti rinnovabili al 2020”, detto il ministro Prestigiacomo. Il problema, ha sottolineato il ministro, ”è quello di diversificare le fonti di energia. Tutti i paesi industrializzati si sono impegnati a un mix energetico che prevede una quota che quasi sempre si aggira intorno al 50% di fonti tradizionali e un altro 50% variamente definito tra nucleare e fonti rinnovabili”.

”In Italia – ha aggiunto Prestigiacomo – le fonti rinnovabili sono oggi all’8% e il trend è molto positivo se pensiamo che nel 2005 eravamo al 5% e pensiamo di poter raggiungere l’obiettivo europeo del 17%”. Oggi, secondo quanto riferito dal ministro, le fonti alternative ”sono costose e non competitive sul mercato quindi devono essere incentivate dai governi ma occorre anche investire nella ricerca perche’ siano realmente alternative”.

Gestione cookie