Decreto sviluppo: è polemica sulle spiagge. Codacons: “Si cementifica il territorio”

ROMA – La parte del decreto sviluppo che interessa le spiagge solleva non poche polemiche. Nel decreto si legge: “Le spiagge su cui insistono chioschi e varie strutture turistiche saranno oggetto di diritto di superficie che dura 90 anni”. In sostanza chi prende in concessione uno stabilimento balneare può andare avanti praticamente a vita. Questo punto ha fatto gridare allo scandalo ambientalisti e opposizioni: “Svendono i litorali italiani”, dicono.

Il presidente dei Verdi Angelo Bonelli commenta: “In nessun paese d’Europa e del mondo si è arrivati ad una simile gestione del demanio marittimo”. Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, attacca: “Un decreto sottosviluppo” con all’interno “un piano casa e la privatizzazione spiagge: un regalo senza precedenti a mafiosi, abusivi e speculatori. Mai avremmo potuto immaginare di raggiungere un punto così basso. Il Belpaese smembrato e devastato dal cemento, in mano alla criminalità e agli speculatori con l’avallo del governo”.

Secondo il Codacons, invece, il piano spiagge, “concedendo il diritto di superficie sulle nostre coste per un periodo addirittura noventennale, crea le premesse per un “grande” piano di cementificazione del territorio”.

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