Puglia, le compagnie del petrolio prendono di mira le coste

Il golfo di Taranto

Ha suscitato allarme tra la popolazione pugliese e le associazioni ambientaliste il permesso ottenuto dalla compagnia Shell Italia, il 30 aprile scorso, dal ministero dello Sviluppo economico, di ricerca petrolifera offshore nel Golfo di Taranto che si allarga nel mar Jonico. Si teme il rischio ambientale ma anche la mortificazione della vocazione turistica dell’area.

Oltre al Golfo di Taranto, nell’interesse delle compagnie petrolifere anche i fondali al largo delle isole Tremiti (Foggia) e della costa di Monopoli (Bari). Proprio per le Tremiti, solo alcuni giorni fa c’é stata una mobilitazione contro il progetto presentato dalla società irlandese Petroceltic Elsa per ricerche di idrocarburi e trivellazioni nei fondali del Gargano, a pochi chilometri dall’ Arcipelago dell’area marina protetta.

La richiesta di autorizzazione avanzata al ministero dell’Ambiente ha ottenuto qualche settimana fa il via libera dalla commissione tecnica della direzione ministeriale ma non ancora la firma del ministro. Un’altra società petrolifera, la britannica Northern Petroleum qualche mese fa era stata autorizzata ad avviare ricerche al largo di Monopoli.

Anche in questo caso si è verificata una mobilitazione popolare e del mondo politico (in piena campagna elettorale per le regionali) contro la realizzazione di una piattaforma al largo di una delle coste più belle della regione.

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