Pulisce, protegge, disinfetta, brilla: è liquido ma diventa vetro

Quante volte è capitato di dover proteggere oggetti domestici e non solo dalla polvere, dai batteri e da altri fattori causati dal passaggio inesorabile del tempo? Fino ad oggi l’unico rimedio era una pulizia sistematica, una costante manutenzione oppure una soluzione più anti-estetica come quella di coprire il tutto con un telo o del celofan. Dalla Germania ecco però un’invenzione contro i virus, lo sporco e l’usura del tempo: uno spray che emana una sostanza trasparente a protezione di oggetti e anche luoghi, una sorta di “vetro liquido”.

Lo spray potrà essere utilizzato negli ospedali come sui monumenti, nelle vigne, sui tessuti ed altri oggetti domestici. Funziona da barriera e dura a lungo, anche per molti mesi: niente spese di pulizie e manutenzione, nel frattempo. È ecologico e non inquina. I tecnici specializzati del settore lo hanno già definito “miracoloso” e la Nanopool, casa ideatrice e produttrice del prodotto, lo ha già sperimentato in diverse catene alberghiere, ristoranti e fast food.

I test sul liquido tedesco fatti dall’Institute for New Materials a Saarbrucken hanno rivelato una molteplicità di applicazioni dalle conseguenze importanti: il “vetro liquido” protegge il legno dall’attacco delle termiti, i vigneti dalla formazione dei funghi, le teste dei treni ad alta velocità dall’attrito (e le poltrone e le toilette da sporcizie diverse), le borse dell’alta moda dall’usura. Resiste inoltre alle abrasioni, alle macchie, alle corrosioni, all’olio, al grasso. È una specie di “protettore” che vale contro tutto.

Il segreto del “vetro liquido” è che forma una pellicola ultra fine sulle superfici, dello spessore di 15-30 molecole, vale a dire 500 volte più sottile di un capello umano. Viene prodotto in molte varianti per i diversi scopi. In un ospedale inglese del Lancashire lo hanno usato su piani e attrezzi per un anno: puliti e immuni come fossero sterilizzati. Non servono prodotti aggiuntivi per mantenerli sani, basta dell’acqua. Lo spray, che può essere in una soluzione di acqua o alcol (a seconda degli usi), è composto per la maggior parte da puro diossido di silicio, l’elemento chimico che si trova nel quarzo, il minerale più abbondante sulla terra. Quando batteri o altri microbi si appoggiano sulla superficie imbevuta, non vengono uccisi, ma viene loro impedito di dividersi e riprodursi. Le proprietà autopulenti della pellicola liquida potrebbero tagliare drasticamente l’uso di agenti tossici per lavare e lustrare, e di conseguenza i costi di colf e camerieri.

Ma non solo, lo spray può essere utilizzato anche per proteggere le opere d’arte come monumenti e statue. Scienziati turchi lo hanno spalmato sul Mausoleo Ataturk di Ankara e sulla moschea Ilyas Bey di Mileto (XV secolo) per 18 mesi: sono diventate idrorepellenti e i colori sono rimasti intatti. In Gran Bretagna stanno pensando di coprire con il liquido i memoriali e altri edifici storici.

Niente da dire, il “vetro liquido” potrebbe rappresentare la vera rivoluzione nel campo della pulizia e della manutenzione: addio detersivi, addio agenti tossici per far brillare oggetti e superfici e addio soprattutto ai graffiti su monumenti, muri e treni. Il liquido delle bombolette dei graffitari non rimarrebbe infatti impresso sulla superficie, resa immune praticamente a tutto, o quasi.

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