Castano Primo (Milano), multe contro i “furbetti della differenziata”

Pubblicato il 9 Febbraio 2011 - 08:10 OLTRE 6 MESI FA

CASTANO PRIMO (MILANO) – Si comincerà con un volantino distribuito in alcune zone della città, quelle più indisciplinate, e poi si andrà avanti col programma: manifesti, un’assemblea pubblica, una campagna di informazione. E se non dovesse bastare multe e sanzioni senza se e senza ma. A Castano Primo, comune del nord, incastrato tra Legnano e Novara, parte di quella Lombardia laboriosa e “in odor di Piemonte”, hanno deciso che, per quel che riguarda i rifiuti, differenziare non basta, occorre farlo bene.

Per questo l’assessore all’Ecologia di Castano, Franco Gaiara, ha dichiarato guerra ai “furbetti della differenziata”. I grandi accusati sono i cittadini che, per distrazione, pigrizia o disinformazione combinano guai davanti ai cassonetti, non separano i rifiuti come dovrebbero e mescolano fra loro cose che, per il bene di tutti, dovrebbero stare separate. Un problema che può sembrare cosa da poco a un occhio non esperto (o disinformato) ma che in realtà rischia di “ingrippare“ tutto il sistema dei rifiuti, mandando a monte la fatica di chi invece ha distinto nei contenitori giusti carta, plastica vetro, umido.

Per l’assessore le norme che regolano la raccolta differenziata in molti casi, non vengono rispettate. Sono stati segnalati una serie di episodi spesso riconducibili alla poca attenzione, ma anche sono sinonimo di una mancanza di rispetto nei confronti della cittadinanza.

Il caso di Castano Primo assume un particolare significato, poiché si verifica a poca distanza da uno dei comuni, Legnano, riconosciti dall’annuale ricerca di Legambiente come tra i dieci più “ricicloni” d’Italia. Nel 2010 proprio Legnano ha fatto registrare un indice di buona gestione pari al 67,25 e si è classificata al 101° posto nell’Italia del Nord, sesta tra i Comuni della Provincia di Milano ( prima solo Inzago, Trezzo sull’Adda, Vimodrone, Cassano D’Adda e Carugate).

Ma il percorso per la riduzione dei rifiuti nel nostro Paese è appena iniziato e, i casi limite di Napoli e Palermo ne sono emblematica dimostrazione, la strada da fare è tanta: “La nuova frontiera dei comuni ricicloni non è rappresentata solo dalla raccolta differenziata ma anche dalla prevenzione – ha dichiarato Andrea Poggio, vice direttore Nazionale di Legambiente – che passa per esempio per la messa al bando dei sacchetti di plastica: già 150 i comuni hanno emesso un’ordinanza per vietare la distribuzione di sacchetti di plastica e altre 250 località hanno manifestato una simile intenzione”. Per chi se lo stesse chiedendo la località più virtuosa in assoluto del Paese è Ponte nelle Alpi in provincia di Belluno, dove i rifiuti non differenziati sono poco più del 30%. Il resto si separa e ricicla.