Riscaldamento globale, la Terra ha una possibilità su 3 per evitare i quasi 2 gradi in più

La Terra ha solo il 33% di possibilità di limitare il riscaldamento a 1.5° C entro il 2029, anche se dovessero cessare tutte le emissioni di gas serra. E’ troppo tardi, dunque, per bloccare il cambiamento climatico? Come riporta il Daily Mail, secondo un nuovo studio degli scienziati dell’University of Washington, l’ambizioso obbiettivo sembra sempre meno probabile. I ricercatori hanno calcolato quanto riscaldamento è già garantito sulla base delle emissioni passate di anidride carbonica, metano, ossido di azoto e aerosol come zolfo e polveri sottili.

La Terra e il riscaldamento globale

I risultati indicano che entro il 2029, la Terra ha due terzi di possibilità di superare almeno temporaneamente il riscaldamento di 1,5 ° C, anche se tutte le emissioni a partire da quell’anno dovessero cessare. Al contempo, secondo il team, entro il 2057 ci sono due terzi di probabilità  che la Terra superi almeno temporaneamente il riscaldamento di 2° C. Nello studio, il team guidato da Michelle Dvorak ha utilizzato un modello climatico per studiare cosa accadrebbe alla temperatura terrestre se tutte le emissioni si fermassero improvvisamente annualmente dal 2021 al 2080.

“Per noi è importante per capire quanto riscaldamento globale futuro può essere evitato dalle nostre azioni e politiche, e quanto riscaldamento è inevitabile a causa delle emissioni passate”, ha affermato Dvorak. “Penso che non sia stato chiaramente elaborato in precedenza quanto riscaldamento futuro si verificherà solo in base a ciò che abbiamo già emesso”. Il modello indica che esiste una probabilità del 42% che il mondo possa già impegnarsi per almeno 1,5°C di riscaldamento rispetto alle temperature preindustriali, anche se le emissioni venissero immediatamente bloccate. Ma questa probabilità sale al 66% se le emissioni non verranno ridotte fino al 2029.

Le emissioni generate dall’uomo

Bloccare tutte le emissioni generate dall’uomo è praticamente impossibile, ma i ricercatori affermano che si tratta in assoluto dello “scenario ottimale”. Studi precedenti si sono concentrati12 esclusivamente sulle emissioni di carbonio e hanno riscontrato poco o nessun “riscaldamento in arrivo” se le emissioni cessano. Ma i ricercatori hanno scoperto risultati molto diversi quando hanno preso in considerazione altri gas serra tra cui metano, ossido di azoto, zolfo e polveri sottili.

Gas di tipo diverso possono riscaldare o raffreddare il pianeta, con alcuni di breve durata e altri che rimangono nell’atmosfera per molto più tempo. L’inquinamento da polveri sottili, ad esempio, riflette la luce solare e ha un leggero effetto di raffreddamento. Sebbene queste particelle si depositino dall’atmosfera molto più rapidamente dei gas che intrappolano il calore. Ciò significa che l’arresto simultaneo di tutte le emissioni prodotte dall’uomo comporterebbero un aumento temporaneo di circa 0,2°C per circa 10-20 anni.

Cosa dice lo studio

Lo studio esamina il riscaldamento temporaneo che non può essere evitato. Ed è importante se si pensa alle componenti del sistema climatico che rispondono rapidamente ai cambiamenti della temperatura globale. Inclusi il ghiaccio marino artico, eventi estremi come ondate di calore o inondazioni e molti altri ecosistemi”. Questo ha affermato Kyle Armour, coautore dello studio. “Il nostro studio ha rilevato che in tutti i casi, le emissioni del passato ci impegnano a raggiungere le temperature massime da cinque a dieci anni prima delle sperimentazioni”.

Sulla base dei risultati, i ricercatori affermano che il restante “bilancio del carbonio” è significativamente inferiore rispetto alle stime indicate in precedenza. “I nostri risultati rendono ancora più urgente la necessità di ridurre rapidamente le emissioni”, ha concluso Dvorak. Nell’arco delle ultime settimane, varie volte gli scienziati  hanno evidenziato l’importanza di limitare gli inquinanti oltre la CO2.

Alla fine del mese scorso, i ricercatori della Georgetown University hanno avvertito che la riduzione della CO2 da sola non è sufficiente. Il team ha affermato che le strategie per evitare un catastrofico cambiamento climatico dovrebbero concentrarsi anche sulla riduzione di altri inquinanti in “gran parte trascurati”. Tra cui metano, ozono a livello del suolo e protossido di azoto. “Affrontare contemporaneamente sia l’anidride carbonica che gli inquinanti di breve durata offre la migliore e unica speranza per l’umanità di arrivare al 2050. Il tutto senza innescare cambiamenti climatici irreversibili e potenzialmente catastrofici”, ha spiegato il team.

Gestione cookie