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Roma, grandine come neve: la causa nel caldo estivo di ottobre

di redazione Blitz |23 Ottobre 2018 10:46

Roma, grandine come neve: la causa nel caldo estivo di ottobre (Foto Ansa)

Roma, grandine come neve: la causa nel caldo estivo di ottobre (Foto Ansa)

ROMA – Anche la grandine caduta domenica 21 ottobre su Roma come neve è colpa del caldo fuori dall’ordinario che si è fatto sentire in Italia in questo strano ottobre, più estivo che autunnale. 

Come spiega Valentina Arcovio sul Messaggero, “è come se in una sola notte tutto il calore che aveva portato i romani sulle spiagge del litorale si fosse trasformato in ghiaccio”.

Le grandinate si sviluppano nella fascia più bassa dell’atmosfera, quella più vicina al suolo, e provocano danni all’agricoltura e spesso anche alle auto. 

“L’ascesa verticale di aria calda e umida – ha spiegato al Messaggero Vincenzo Levizzani, ricercatore dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Isac-Cnr) – fa sì che il vapore acqueo condensi in goccioline formando la nube. Nel cumulonembo, la nube temporalesca, le correnti ascensionali sono superiori a quella di una nube. La velocità della corrente fa sì che le goccioline e i cristalli di ghiaccio vengano tenuti in sospensione per un tempo sufficiente alla formazione di agglomerati, cioè dei chicchi di grandine”.

In questo modo i chicchi diventano pesanti e la corrente non riesce più a sostenerli, e così ricadono verso il basso. “Maggiore è la velocità di ascesa verticale di aria calda e umida, maggiori possono essere le dimensioni dei chicchi di grandine”, chiarisce Levizzani. 

I chicchi di grandine normalmente sono grandi come noccioline, ma possono raggiungere anche dimensioni maggiori. La grandinata eccezionale che ha colpito Roma domenica 21 ottobre, così come la tromba d’aria comparsa a Milano nella stessa serata, secondo la maggior parte degli esperti sono fenomeni da ricondursi ai cambiamenti climatici. 

“L’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change), il panel di scienziati che su mandato dell’Onu studiano i cambiamenti climatici, lo dice chiaramente: a causa del riscaldamento globale la frequenza e intensità degli eventi è in aumento ed è destinata a crescere ancora”, ha sottolineato al Messaggero Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma-Cnr (servizio meteorologico della Toscana – Consiglio nazionale delle ricerche). Episodi come quelli registrati domenica scorsa, quindi, potrebbero essere destinati a ripetersi. 

 

 

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