ROMA, 6 GENNAIO 2013 – La Capitale si risveglia in un’Epifania di monnezza. La discarica di Malagrotta è chiusa da neanche una settimana. Per 40 anni aveva nascosto sotto il tappeto il problema dei rifiuti a Roma. Le vie del centro sono invase dalla spazzatura, e certo non basta a ripulirle l’opera indefessa del popolo sempre più numeroso dei “rovistatori nei cassonetti”, a caccia degli avanzi delle feste natalizie e del cenone di Capodanno.
La Protezione civile è riuscita a sgomberare dai rifiuti alcune zone simboliche della città: Piazza Navona per il mercatino della Befana, il Quirinale, San Pietro, l’Altare della Patria, il Colosseo, Palazzo Chigi e Montecitorio. Ma in via Nazionale, in via del Corso, in via Veneto e quasi in tutto il resto del primo Municipio si cammina facendo slalom fra i sacchi di monnezza. Le foto e i servizi televisivi fanno il giro del mondo.
La discarica di Monti dell’Ortaccio – di proprietà di Manlio Cerroni come Malagrotta – alla fine non è stata aperta, dopo due mesi di manifestazioni e scontri con la polizia da parte dei residenti di Valle Galeria, infuriati perché già da 40 anni convivevano con la vicinissima Malagrotta, la più grande discarica d’Europa.
Una discarica alternativa non è stata scelta e la raccolta differenziata non è mai decollata, nonostante Gianni Alemanno si faccia fotografare un giorno davanti ai cassonetti della plastica e l’altro davanti a quelli della carta. Nei ritagli di tempo si fa riprendere con indosso la tuta dell’Ama, mentre sgombera le strade dai rifiuti (portandoli fuori dall’inquadratura della telecamera).
Le elezioni comunali di Roma sono vicine e Alemanno è in piena campagna elettorale. Il centrodestra non ha saputo e non ha voluto pensare a delle alternative e lo ha lasciato andare allo sbaraglio. Il ministro dell’Ambiente Corrado Clini non sa a quale istituzione locale rivolgersi, perché Alemanno si sottrae, Renata Polverini è occupata a rinviare la data delle elezioni e il presidente della provincia Nicola Zingaretti si nasconde dietro Alemanno e la Polverini.
Le regioni del Nord come Emilia Romagna e Lombardia, quelle con i termovalorizzatori in grado di assorbire i rifiuti di Roma, hanno detto no all’ultimo tentativo del ministro Clini di risolvere il problema in Italia anziché pagare profumatamente l’Olanda per spedire nei Paesi Bassi navi cariche di monnezza, così come si era fatto per risolvere l’emergenza Napoli.
L’accordo con l’Olanda però è ancora lontano. Intanto l’Ama, l’azienda municipale dei rifiuti, ha già aumentato le tariffe. La notte dell’Epifania, intanto, è stranamente illuminata. A vedere la scena dagli aerei che atterrano con grande ritardo a Fiumicino, la Capitale sembra vivere dentro un cerchio di fuoco che segue più o meno il tracciato del Grande Raccordo Anulare. Giganteschi roghi di monnezza incendiano la periferia di Roma: Corviale, Tor Bella Monaca, Primavalle, Tufello, Trullo, San Basilio, Borgata Fidene, Laurentino…
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