Sacchetti biodegradabili “tarocchi”. Il pm Guariniello indaga

Sacchetti biodegradabili "tarocchi". Il pm Guariniello indaga
Sacchetti biodegradabili “tarocchi”. Il pm Guariniello indaga

TORINO – Sacchetti di plastica spacciati per biodegradabili, e dunque utilizzabili per la raccolta dei rifiuti compostabili, ma che in realtà non sarebbero poi così rispettosi dell’ambiente. E’ la nuova battaglia ambientalista del pm Raffaele Guariniello che a Torino ha aperto un’inchiesta per frode in commercio, raccogliendo la denuncia di Assobioplastiche.

I primi risultati dell’indagine giudiziaria, svolta di concerto con i carabinieri del Nas, avrebbero infatti confermato i sospetti dell’associazione. Le sostanze utilizzate sono effettivamente di natura plastica e perciò stesso non decomponibili naturalmente nell’arco dei sei mesi stabiliti dalla legge.

La dicitura “biodegradabile” è ingannevole se il sacchetto contiene materie – quali per esempio il polietilene – che ne rallentano o addirittura impediscono il processo di decomposizione.

Assobioplastiche afferma che il caso riguarderebbe una grandissima quantità di involucri liberamente venduti in Italia. Un decreto ministeriale del 18 marzo 2013 regola la materia attraverso rimandi ai parametri Uni-Em e alla normativa europea. Un sacchetto è considerato biodegradabile se si decompone per il 90% nell’arco di sei mesi. .

Al momento l’inchiesta è contro ignoti, in attesa di individuare i responsabili. Le aziende produttrici e distributrici dei sacchetti “tarocchi” verranno identificate e indagate. Il pm Guariniello, nell’ambito del procedimento giudiziario, ha già ricevuto una corposa informativa dal Ministero dell’Ambiente.

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