Scaroni rimprovera i senatori: “Abbassate i riscaldamenti”

Paolo Scaroni

In Senato fa caldo, troppo caldo: almeno secondo l’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni che il 17 novembre è andato a Palazzo Madama per parlare ai senatori dell’importanza del vertice di Copenaghen sul clima.

Durante l’estate, pur di tenere bassi i consumi dei condizionatori, Scaroni aveva “liberato” i suoi dipendenti dall’obbligo della cravatta: un alleggerimento che consentiva di tenere il clima di un grado più alto. In Senato, invece, l’ad di Eni ha rilanciato sul caldo: «Prendete questa stanza, fa un caldo tremendo, perché dobbiamo stare qui con 24 gradi quando potremmo vivere benissimo con una temperatura di 19-20 gradi, consumando la metà?». Questi, secondo Scaroni, sono «comportamenti crimina­li da un punto di vista ambien­tale».

Quella dell’ambiente, secondo l’ad,  è una strada lunga e complessa: «abbiamo di fronte un’autostrada e dob­biamo cercare di fare cose intel­ligenti». Il vertice Onu sul clima, invece, preso singolarmente servirà a poco, perchè, per Scaroni «rappresente­rà solo un momento di consen­so politico, ma per passare ad azioni condivise occorrerà tem­po». Copenaghen, quindi, «sarà una tappa, non la fine di un percorso».

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