Siccità, la mappa della Grande Sete: dal Po in secca all’Arno dimezzato, fino a una Puglia per metà già deserto

Siccità, la mappa della Grande Sete. Dalla Lombardia alla Sicilia, dal Piemonte al Molise, dal Veneto al Lazio, dalla Toscana alla Puglia la siccità stringe in una morsa i campi e i raccolti del 2022.

Siccità, la mappa della Grande Sete

La grande sete assedia città e campagne, con autobotti e razionamenti in case, orti e giardini, il Po in secca come mai negli ultimi 70 anni, i laghi svuotati e le campagne arse dove i danni provocati fino a ora ammontano a 2 miliardi di euro.

E’ il bilancio stilato dalla Coldiretti che ha disegnato la prima mappa della sete da Nord a Sud, con il taglio dei raccolti. Questo in un momento in cui occorre aumentare il potenziale alimentare per fare fronte agli effetti sui prezzi della guerra in Ucraina.

Dal Po in secca all’Arno dimezzato

Uno scenario rovente che peggiora con l’ondata di calore che porta le temperature sui 40 gradi con le falde sempre più basse.

L’allarme della siccità non si placa, soprattutto nel nord Italia con il Po, il grande assetato, che restituisce la fotografia di un’emergenza di proporzioni tali che non si vedevano da anni. Le Regioni Lombardia e Piemonte stanno chiedendo lo stato di emergenza e di calamità.

E l’acqua salata del mare risale il Po fino a 30 km

Un altro sintomo della crisi idrica è la risalita del cuneo salino. In pratica quando la portata del Po è troppo debole, l’acqua del mare “risale” il corso del fiume. Ma essendo salata non può essere usata per irrigare i campi. Negli ultimi giorni è arrivato a circa trenta chilometri dalla foce.

Non si tratta, tuttavia, di un problema che riguarda solo il bacino padano. L’emergenza acqua si sta infatti rapidamente estendendo al Centro Italia. Il report dell’associazione dei consorzi di bonifica sottolinea come quest’anno sia “la prima stagione in cui si evidenziano in maniera massiva le conseguenze dei cambiamenti climatici sulla Penisola”.

Fiumi ridotti a torrenti

In Toscana, ad esempio, l’Arno, ha flussi dimezzati rispetto alla media mensile. L’Ombrone è ridotto ad uno stato torrentizio.

Nelle Marche, il fiume Sentino tocca già il minimo storico, come Esino e Nera. In Umbria, gli invasi del lago Trasimeno e della diga Maroggia sono praticamente dimezzati rispetto agli anni scorsi. E il Tevere registra il livello più basso dal 1996.

Nel Lazio, grave è la situazione dell’Aniene, crolla la portata del Sacco, così come in calo sono i livelli dei laghi di Nemi e Bracciano. In Puglia le aree a rischio desertificazione rappresentano ormai il 57% della superficie utilizzabile.

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