Smog nel Nord Italia: ogni anno uccide 7mila persone

ROMA – Settemila persone ogni anni muoiono per l’inquinamento. E’ il dato allarmante sulle conseguenze dello smog nel Nord italiano. Ma non si sentano al sicuro gli altri cittadini: perché in tutto il paese ogni abitante perde in media 9 mesi di vita per l’esposizione alle polveri sottili. La denuncia arriva al Corriere della Sera da Marco ;artuzzi, uno dei responsabili del Centro europeo ambiente e salute dell’Organizzazione mondiale della sanità.

L’ultimo studio approfondito sui danni da smog in Italia risale al 2006. In base a quel rapporto i decessi annui da inquinamento dell’aria erano 8mila. Oggi la rete di rilevamento del Pm 2,5, cioè le polveri sottili che penetrano più a fondo nei polmoni, è migliorata e sono state approfondite le conoscenze sugli effetti dell’inquinamento sulla salute. Molte città hanno adottato politiche antismog. E così i dati aggiornati sui decessi sono passati a 7mila. Solo per quanto riguarda la Pianura Padana.

Il quadro descritto è confermato anche dal dossier di Legambiente “Mal’Aria”: tra le 48 città italiane che nel 2010 hanno superato i limiti antismog fissati dalla legge europea ben 30 sono proprio nelle regioni del Nord.

L’Oms mette però in guardia anche sulla qualità dell’aria a Roma, dove la concentrazione media annuale di polveri sottili è di oltre 30 microgrammi per metro cubo, che supera la media europea a 15 Paesi (24,6 microgrammi).

I ricercatori dell’Organizzazione mondiale della sanità hanno anche fornito indicazioni su come condurre la lotta contro l’inquinamento: tecnologie nuove per veicoli e carburanti; ispezioni obbligatorie per auto e furgoni; incentivi fiscali per aumentare la mobilità pubblica; aiuti ai pendolari.

Infine, una stima economica: “La riduzione delle polveri sottili fino all’anno 2020 condurrebbe a un risparmio fino a 28 miliardi di euro l’anno in Italia, in termini di costi della mortalità, delle malattie e degli anni di vita persi”.

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