GINEVRA – Dopo l’Islanda, la Svizzera: un centinaio di persone oggi, 22 settembre, hanno celebrato sulle Alpi elvetiche il “funerale” di un ghiacciaio “defunto”, vittima, come migliaia di ghiacciai nel mondo, del riscaldamento globale, del cambiamento climatico. Una manifestazione fatta coincidere con il Forum sul clima a New York con Greta Thunberg. La formazione in questione sorgeva a 2.700 metri su un ripido ghiaione sul Pizol, un gruppo che incorona il laghetto d’alta quota di Wildsee, nel cantone di San Gallo, vicino al confine con l’Austria e il Lichtenstein.
Il Pizol “ha perso così tanto ghiaccio che, da un punto di vista scientifico, non è più un ghiacciaio”, ha spiegato a France 24 Alessandra Digiacomi, attivista dell’Associazione svizzera per la tutela del clima, che ha organizzato la marcia e la ‘veglia’ in concomitanza del forum sul Clima all’Onu.
Il primo ‘funerale’ fu fatto in agosto in Islanda, al capezzale del ghiacciaio Okjokulll, che avvolgeva come uno scialle l’omonimo vulcano. “Stimiamo che dal 1850 siano oltre 500 i ghiacciai svizzeri che sono completamente scomparsi, inclusi 50 che avevano un nome”, ha spiegato a France 24 Matthias Huss, glaciologo del politecnico Eth di Zurigo. (fonte ANSA)