Più terremoti con estrazione di gas: Olanda, colpa del fracking?

AMSTERDAM –  Nei Paesi Bassi si moltiplicano i terremoti: colpa dell’estrazione di gas naturale dal sottosuolo, il cosiddetto fracking o fratturazione idraulica. Sono migliaia, riporta il New York Times, le case danneggiate dalle ultime scosse.

Il gas venne scoperto negli anni Cinquanta. L’estrazione iniziò negli anni Sessanta, ma solo negli ultimi tempi i fenomeni sismici sono diventati frequenti, 18 nelle prime sei settimane del 2013, contro le 20 scosse all’anno in media  prima del 2011. Chiel Seinem, portavoce del consorzio del gas NAM, ha aggiunto che l’estrazione di gas ha creato 1.800 faglie nel sottosuolo della regione, affacciata sul Mare del Nord.

La preoccupazione in Olanda viene aumentata dalle scoperte fatte ultimamente negli Stati Uniti. Qui la pratica del fracking è stata vietata momentaneamente in alcuni Stati per paura che le sostanze chimiche usate nella procedura di fratturazione potessero inquinare la falda acquifera. 

La paura cresce anche perché secondo alcune agenzie governative i terremoti peggioreranno se si andrà avanti con le fratturazioni, aumentando di intensità, fino al quarto e quinto grado della scala Richter.

Ma c’è anche chi vuole che le estrazioni vadano avanti. “Portano lavoro, e tradizionalmente questa era una delle regioni più povere dell’Olanda”, ha spiegato al New York Times Jorg Zart. Il gas estratto viene esportato in Germania, Francia e Belgio. I profitti annuali per il governo si aggirano sui 15 miliardi di dollari. E alcuni abitanti della zona sottolineano che in un periodo di crisi economica come questo una cifra simile difficilmente potrebbe essere ottenuta in altri modi.

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